Al via il progetto “Chiaroscuro” promosso dalla fondazione Il Forteto Onlus con la Regione toscana e varie associazioni per promuovere l’integrazione dei giovani
Nel Mugello e nella Val di Sieve i giovani presto avranno a disposizione luoghi e opportunità per imparare a fare cinema e teatro, ma non solo. Al nastro di partenza i centri di Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano e Pontassieve che daranno le gambe al progetto “Chiaroscuro”, rivolto a tutti i giovani, dai 16 ai 30 anni del Mugello e della Val di Sieve, messo in cantiere dalla Fondazione Il Forteto onlus che attraverso il lavoro cinematografico, teatrale, un viaggio nei paesi di origine dei ragazzi stranieri e ad altre azioni ancora come organizzazione un evento musicale, un concorso per cortometraggi, la divulgazione del materiale filmato e la rappresentazione dell’allestimento teatrale, cerca di aiutare i giovani a raccontarsi e dialogare.
L’idea iniziale è quella dell’integrazione interculturale per contrastare le problematiche dell’immigrazione ma in verità si tratta di realizzare luoghi dove dialogare, interagire, imparare e produrre, che interessano proprio tutti, non solo l’immigrato. Paure, timori pregiudizi impediscono l’interazione fra le persone e conseguentemente, l’integrazione degli immigrati che purtroppo si ritrovano, spesso, a vivere situazioni di emarginazione profonda.La diversità per ragioni antropologiche e psicologiche spaventa. L’immigrato, specialmente in situazioni di crisi economica come quella che stiamo attraversando, può facilmente diventare il capro espiatorio e ragione del disagio sociale.La zona interessata dal progetto è quella delimitata dal Mugello e dalla Val di Sieve e l’impegno primario è quello di cercare i giovani oltre la scuola, dove è facile, ma in quei luoghi e in quella fascia d’età che sfugge alle istituzioni per incontrare quelli che evadono dall’obbligo scolastico oppure che avendolo concluso sono fuori dalla scuola ma ancora non lavorano. Si tratta di giovani che vivono maggiormente l’incertezza, in una situazione in cui scaturiscono più facilmente tutti quei problemi di violenza, abuso, emarginazione, anche molto gravi. “Un progetto che trova le sue radici nella nostra esperienza – spiega Luigi Goffredi, presidente della Fondazione -, iniziata nel 1977 da un gruppo di giovani dai 20 ai 30 anni, cementati dall’amicizia e che nella ricerca di risposte all’incertezza di allora decisero di lavorare e vivere insieme. Erano gli anni della legge “180” con gli psichiatri affannati a trovare luoghi dove poter collocare persone che avevano bisogno. Fu naturale aprirsi anche a loro, ed è stata un’esperienza che ci ha portato insieme a problematiche nuove e difficili anche una grande ricchezza umana e affettiva. Le relazioni umane sono sempre state il fulcro della nostra esistenza. Conoscersi, capirsi ha formato la nostra esperienza e ha dato vita anche ai nostri progetti che dal punto di vista metodologico sono semplici: spazi dove la persona ha la possibilità di esprimersi e operare. Oggi al Forteto siamo 110, che vivono insieme condividendo tempo, impegno e lavoro. Hanno costituito la cooperativa agricola il Forteto e gestiscono un’Azienda agricola, che vanta anche un caseificio. Un’attività che ha permesso di aprirci e impegnarci socialmente e in particolare di accogliere persone esterne, dando una famiglia a chi non l’aveva.” Il giovane prima di tutto ha bisogno di operare, pur non avendo ancora strumenti pur non avendo ancora svolto la formazione. C’è un’ansia di essere, di operare.
Ansia che spesso trova una risposta apparente nell’omologazione”. “Fare cinema e teatro, lo abbiamo verificato – chiosa Goffredi -, offre momenti significativi di coinvolgimento in cui i giovani si appassionano e lavorano aprendosi anche ad apprendimenti prettamente scolastici e acquisendo fondamentali competenze nel lavoro di gruppo e nelle relazioni interpersonali. Fare una sceneggiatura, un piano di lavoro, realizzare un cortometraggio collaborando con altri 10, 15, 20 persone, insegna moltissimo”. Con i laboratori di 15 incontri di tre ore ciascuno, gratuiti, i giovani impareranno a costruire un cortometraggio, uno spettacolo teatrale, a organizzare un evento musicale e un concorso artistico, dall’idea al progetto fino alla realizzazione.