Le vendite del Made in Italy sono cresciute del 12% per un valore che a fine anno supereranno per la prima volta i 100 milioni di euro, anche grazie alla spinta generata dall’iniziativa di Alibaba.
È quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi 5 mesi del 2016 in occasione della giornata dedicata dal colosso del commercio Alibaba al vino con il Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival al quale prendono parte 50 cantine dall’Italia con 500 etichette. Una scelta molto discussa nell’anniversario dei 40 anni della morte di Mao Zedong che segna il profondo cambiamento in atto nella società ed economia in Cina che – sottolinea la Coldiretti – è diventata il più grande consumatore mondiale di vino rosso.
Il vino italiano in Cina nel 2016 cresce ad un tasso pari al triplo di quello medio sui mercati esteri (+4%) ma è anche il prodotto agroalimentare italiano più presente nel gigante asiatico dove rappresenta in valore oltre ¼ delle esportazioni complessive del Made in Italy a tavola (27%). Esistono tuttavia ancora grandi opportunità di crescita in un Paese come il gigante asiatico che è diventato addirittura il principale consumatore mondiale di vino rosso davanti ad Italia e Francia. Peraltro a differenza di quanto avviene nei Paesi tradizionalmente produttori la domanda di vino dei cittadini cinesi continua a crescere ed ha raggiunto – precisa la Coldiretti – i 16 milioni di ettolitri nel 2015, 0,5 milioni di ettolitri in più rispetto all’anno precedente.
L’andamento delle esportazioni che hanno raggiunto il valore record di 5,4 miliardi nel 2015 ha un valore particolarmente importante per l’Italia che realizza all’estero oltre la metà del fatturato del vino Made in Italy. Il vino in Italia attiva un motore economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone.