Il Consiglio Europeo ha approvato la sua posizione («approccio generale») sulla riforma del cielo unico europeo. L’obiettivo della riforma è migliorare la gestione dello spazio aereo europeo e il sistema di servizi di navigazione aerea al fine di aumentare la capacità, migliorare l’efficienza in termini di costi e aumentare la capacità del sistema di adattarsi alle variazioni del traffico, cercando al contempo di ridurre l’impronta di CO₂ dell’aviazione.
Il pacchetto consiste in una proposta modificata per la rifusione del regolamento sul cielo unico europeo (SES 2+) e in una proposta di regolamento che modifica il regolamento di base dell’Agenzia dell’UE per la sicurezza aerea (AESA).
Qualsiasi riforma dell’aviazione deve mettere la sicurezza al primo posto. E sono gli Stati membri ad essere responsabili della sicurezza del loro spazio aereo ai sensi della Convenzione di Chicago, così come sono responsabili della sicurezza, della sicurezza e della difesa in generale. Nessun settore ha sofferto di più a causa della crisi covid dell’aviazione. E’ quindi fondamentale che le riforme si basino su un’analisi approfondita e che non aumentino i costi per le compagnie aeree, i fornitori di servizi di navigazione aerea o qualsiasi altra parte interessate.Pedro Nuno Santos, ministro portoghese delle Infrastrutture e degli Alloggi, Presidente del Consiglio
Cielo unico europeo, la posizione del Consiglio Europeo
Il Consiglio concorda sugli obiettivi chiave del cielo unico europeo: la riforma deve rafforzare la sicurezza, rispondere alle esigenze di capacità e contribuire a ridurre le emissioni, pur essendo efficace in termini di costi. Dovrebbe inoltre contribuire all’inclusione fluida e sicura dei droni nello spazio aereo.
Pur perseguendo gli stessi obiettivi, la posizione del Consiglio differisce dalla proposta della Commissione sui modi migliori per conseguirli.
Secondo la posizione del Consiglio, l’autorità nazionale di controllo, responsabile del controllo delle prestazioni, deve essere indipendente dai fornitori di servizi di navigazione aerea. Gli Stati membri avranno la possibilità di fondere le funzioni di supervisione economica e di sicurezza nella stessa entità amministrativa, invece di essere obbligati a creare un’entità separata per il controllo economico, come proposto dalla Commissione. La soluzione del Consiglio riduce la burocrazia e si adatta ai modelli organizzativi esistenti.
Anche i fornitori di servizi di navigazione aerea avranno bisogno di un solocertificato, anziché di due certificati, come inizialmente proposto dalla Commissione. Questo certificato unico coprirà sia gli aspetti di sicurezza che gli aspetti economici necessari affinché i fornitori possano operare all’interno dell’UE, il che significa che devono passare attraverso un solo processo. I due aspetti sono anche collegati, in quanto la solidità finanziaria e la copertura assicurativa sono condizioni pre-condizioni per un funzionamento sicuro.
Gli Stati membri possono decidere di autorizzare l’apertura di taluni servizi di navigazione aerea alle condizioni di mercato. Ciò consente loro di garantire che qualsiasi deregolamentazione della gestione del traffico aereo si basi su un’analisi approfondita dei costi e dei benefici e non danneggi la sicurezza delle operazioni di gestione del traffico aereo.
Le autorità nazionali di controllo e la Commissione valuteranno insieme le prestazioni dei servizi di navigazione aerea,conformemente ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. La Commissione può designare un organo di revisione della performance (PRB), che ha un ruolo consultivo, per contribuire a questo processo e garantire che gli obiettivi locali siano coerenti con gli obiettivi a livello dell’UE. A questo proposito non si creeranno nuove strutture nell’ambito dell’AESA, in quanto ciò potrebbe aumentare i costi amministrativi per gli utenti senza offrire alcun vantaggio comprovato.
Non saranno apportate modifiche per quanto riguarda le tariffe di navigazione aerea lungo il percorso: gli Stati membri continueranno a fissare le loro tariffe unitarie nazionali secondo criteri comuni e l’accordo multilaterale Eurocontrol, che consente di tenere conto delle condizioni locali.
L’approccio generale rafforza la protezione dell’ambiente come settore chiave delle prestazioni, in linea con il Green Deal europeo. Considerazioni ambientali dovrebbero, come la sicurezza, essere una priorità nella pianificazione e nella valutazione delle prestazioni dei fornitori di servizi di navigazione aerea.
Gli Stati membri avranno la possibilità di attuare tariffe variabili al fine di incoraggiare l’efficiente fornitura di voli e migliorare le prestazioni ambientali. Inoltre, il Consiglio inse impone alla Commissione di studiare la fattibilità di tariffe diverse a livello comunitario. Lo studio consentirà di effettuare un’attenta analisi delle diverse interdipendenze e fattori, tenendo conto, ad esempio, non solo del consumo e delle traiettorie del carburante, ma anche dell’altitudine e della velocità, degli effetti non DI CO2 e delle emissioni di NOx.
La posizione del Consiglio mira a rafforzare la prospettiva della rete aggiungendo nuove funzioni di rete e dando all’attuale gestore di rete Eurocontrol compiti aggiuntivi e chiaramente delineati in modo che possa contribuire meglio all’uso sostenibile ed efficiente dello spazio aereo. Questi compiti comprendono il coordinamento dei flussi di traffico aereo per ottimizzarli dal punto di vista della rete e il coordinamento e il sostegno alla gestione delle crisi di rete. Dare alle parti interessate operative, compresi l’esercito e l’industria, un ruolo importante consentirà anche di tenere conto degli aspetti locali e di sicurezza.
Infine, la posizione del Consiglio ripristina i blocchi funzionali di spazio aereo (FAB) come base per una cooperazione e un coordinamento rafforzati al di là delle frontiere nazionali. Le FAB sono in funzione dal 2004 e hanno già migliorato le prestazioni della rete di gestione del traffico aereo. La creazione di FAB continuerà a basarsi su accordi internazionali e rimarrà volontaria.
Procedimento
L’accordo odierno sull’approccio generale del Consiglio consente alla Presidenza di avviare colloqui con il Parlamento europeo sul testo finale.
Cielo unico europeo, come nasce?
Nel 1999 la Commissione ha lanciato l’iniziativa “Cielo unico europeo” per migliorare le prestazioni dei servizi di gestione del traffico aereo e di navigazione aerea attraverso una migliore integrazione dello spazio aereo europeo. L’ultima grande iniziativa legislativa nel quadro ses, SES 2, si è conclusa nel 2009.
L’attuale proposta modificata del settembre 2020 fa seguito a un aggiornamento intermedio delle norme SES, denominato SES 2+, proposto dalla Commissione nel 2013 ma mai concluso.