Anche l’ultimo grande pasto (il pranzo di capodanno) è passato. 24, 25, 26 e 31 Dicembre combinato con il 1 Gennaio hanno voluto dire una cosa sola: mangiare e tanto. Cosa fare, però, del cibo e degli avanzi che sono rimasi dopo queste feste?
La questione dello spreco alimentare
Buttare tutto è l’unica cosa da non fare assolutamente. Che siano avanti di pasta, carne, pesce o verdura, tutto può essere riutilizzato ma buttarlo significa solamente far crescere quello spreco alimentare che tanto stiamo cercando di combattere.
Basti pensare che secondo i dati della Confederazione Italiana Agricoltori, ogni anno 25 milioni di tonnellate di cibo vengono buttate via senza essere consumate. Inoltre, in termini economici, questo spreco ci costa 37 miliardi di euro, cioè il 3% del nostro Pil. Quindi, durante il periodo natalizio, si stima che si getteranno via circa 500.000 tonnellate di cibo.
Sulla questione è voluto intervenire Andrea Segrè, fondatore del movimento Spreco Zero: “Non dobbiamo abbassare la guardia: lo spreco domestico ci costa infatti ogni giorno all’incirca 1 euro, pari a 145 kg di cibo gettato in casa ogni anno, per 6,9 euro la settimana e 360 euro circa ogni anno. È una questione su cui si gioca il futuro della Terra, per questo dobbiamo sensibilizzare innanzitutto i giovani, dai bimbi ai millennials della generazione Z”.
Avanzi, cosa fare col cibo rimasto da dopo le feste?
La domanda è molto più importante di quello che sembra. Tanto cibo magari neanche toccato che non sappiamo come utilizzarlo ma la soluzione è più semplice di quello che possa immaginare: cucinarlo nuovamente per creare qualcosa di nuovo.
La fantasia nel mondo della cucina è fondamentale soprattutto in casi come questo. Creare nuove ricette dagli scarti o dagli avanzi dei grandi pasti natalizi e di capodanno possono salvare non solo il cibo comprato ma anche il nostro portafogli. L’aumento dei costi della vita come le bollette sono dietro l’angolo e risparmiare non fa mai male.
Doppio risparmio
Una soluzione che fa contenti tutti, sia i nostri risparmi che il nostro “buon umore”. I soldi spesi per il cibo comprato non saranno buttati insieme agli avanzi, una mossa non da sottovalutare. L’altro lato di quello che potremmo definire come un “doppio risparmio” è il fatto di non spendere altri soldi per comprare nuovo da cucinare per i successivi giorni. Comprare ma soprattutto non buttare altro cibo ed alimentare l’immaginario grande calderone dello spreco alimentare.