De Filippo non è solo sinonimo di teatro a Napoli, è sinonimo di cultura e -spesso- è sinonimo proprio della città partenopea.I fratelli De Filippo hanno fatto la storia di questa città, quella stessa città che ora deve piangere il figlio di Eduardo: Luca che a 67 anni scompare dopo un ricovero di qualche giorno in ospedale.
Cosa abbia significato e cosa significhi quel cognome così pesante è inutile stare qui a rammentarlo e nemmeno sarebbe giusto, Luca è stato erede del padrea tutti gli effetti e la grandezza del grande drammaturgo fa storia a se rispetto a quella di uno splendido attore e interprete teatrale e non solo quale Luca è stato.
Una notizia del genere quando arriva in una redazione fa sorgere sempre lo stesso stupore, dolore e tristezza per una persona semmai mai conosciuta ma che ognuno sente a se vicina e solo ora si accorge di quanto quelle scene da lui interpretare siano entrate nelle vene di ognuno di noi. Ciao Luca!
Luca è figlio di Eduardo De Filippo e della cantante e attrice torinese Thea Prandi. Da due diverse compagne ha avuto tre figli – Matteo, Tommaso e Luisa. È sposato dal 2013 con Carolina Rosi figlia del regista Francesco Rosi, con la quale ha condiviso anche tante avventure teatrali.
La sua carriera comincia a soli sette anni, nel 1955, quando è Peppeniello in Miseria e nobiltà, di Eduardo Scarpetta, diretto dal padre.
Il debutto vero e proprio, però, avviene a vent’anni, ne Il figlio di Pulcinella di Eduardo (regia di Gennaro Magliulo), col nome di Luca Della Porta. Da questo momento inizia un’intensissima attività teatrale. Con la regia del padre, partecipa – sia in teatro che nella versione televisiva – a Il contratto, Sabato, domenica e lunedì, Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria!, De Pretore Vincenzo, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, Sik-Sik, l’artefice magico, Gennareniello, Dolore sotto chiave, Quei figuri di tanti anni fa, Ditegli sempre di sì, Chi è cchiu’ felice ‘e me!, al pirandelliano Berretto a sonagli, a un’opera di Gino Rocca Scorzetta di limone, a ‘O tuono ‘e marzo, a La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta e ad alcune opere di Eduardo Scarpetta: Cani e gatti, Lu curaggio de nu pumpiero napulitano, ’Na santarella, Tre canzune fortunate e Nu turco napulitane.
Numerose sono anche le sue apparizioni cinematografiche e televisive: è tra gli interpreti, insieme a Helmut Berger. e con lo pseudonimo di Luca Della Porta, di I giovani tigri (1967), regia di Antonio Leonviola; con Carlo Giuffré, della serie televisiva diretta da Mino Guerrini Quel negozio di piazza Navona (1969); sempre per la televisione lavora in Petrosenella e Le scene di Napoli (1982); è la volta poi della serie Naso di cane, regia di Pasquale Squitieri, con Claudia Cardinale (1985); quindi de Il ricatto, diretto da vari registi, interpretato, tra gli altri, da Massimo Ranieri e Kim Rossi Stuart; di Sabato, domenica e lunedì (1990), regia di Lina Wertmüller, con Sophia Loren; della versione televisiva, insieme a Lello Arena, di Uscita di emergenza (1992), di Manlio Santanelli; della miniserie Mannaggia alla miseria, regia di Lina Wertmüller (2010) dove interpreta il personaggio di Anacleto Figliola; dei film Come te nessuno mai, regia di Gabriele Muccino (1999), con Anna Galiena e Venuto al mondo , regia di Sergio Castellitto (2012), con Penelope Cruz. È del 2015 la sua partecipazione al film La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, tratto da La tempesta nella traduzione in napoletano antico di Eduardo. Fonda nel 1981 la propria compagnia teatrale, con cui sceglie di confrontarsi non solo con le commedie del padre, ma con tutti i grandi maestri della storia del teatro: da Molière a Pinter, a Beckett, da Scarpetta a Luigi Pirandello. Dirige quindi Uomo e galantuomo, Non ti pago, Il contratto, Penziere mieje, nato attorno ad alcune poesie di Eduardo musicate da Antonio Sinagra , e Ditegli sempre di sì, ma realizza anche un’opera di Pasquale Altavilla ‘A fortuna e Pulicinella e il Don Giovanni di Molière e, nel 1990, dirige Umberto Orsini ne Il piacere dell’onestà di Pirandello. Per la regia di Armando Pugliese interpreta ‘O scarfalietto, Ogni anno punto e daccapo, Questi fantasmi! – che segna l’inizio della lunga collaborazione con Enrico Job – e Il Tartuffo di Molière.
Nell’estate del 2000 cura la regia de La scala di seta di Gioacchino Rossini, per il Rossini Opera Festival di Pesaro. Nel biennio 2001-2002 dirige ed interpreta, insieme a Umberto Orsini, L’Arte della commedia, di Eduardo. Particolarmente attento al teatro contemporaneo, è regista e interprete de La casa al mare di Vincenzo Cerami (1990-91), protagonista di Tuttosà e Chebestia (1992-93, regia di Benno Besson, de L’esibizionista, (testo e regia di Lina Wertmuller, 1993-94), de L’amante di Harold Pinter (con Anna Galiena, regia di Andrée Ruth Shammah, 1997), de Il Suicida (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese, 1999-2000), di Aspettando Godot, di Samuel Beckett, sua anche la regia (2001-02), e dirige Resisté di Indro Montanelli, realizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti di Milano.
Nel 2002-03 interpreta La palla al piede di Georges Feydeau, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, regia di Armando Pugliese, curandone anche, con Carolina Rosi, traduzione e adattamento.
A maggio del 2003 debutta nello stesso Teatro San Carlo, con la regia di Francesco Rosi, la nuova messa in scena di Napoli Milionaria!, a distanza di quasi sessant’anni dalla prima storica rappresentazione del 25 marzo 1945, a pochi mesi dalla fine della guerra, nella sala requisita e ottenuta da Eduardo per una sola replica. Luca ne è protagonista, accanto all’interprete femminile Mariangela D’Abbraccio. Le repliche si susseguono con grande successo in tutta Italia sino alla primavera del 2006. Sempre con la regia di Francesco Rosi, debutta ad ottobre del 2006 al Teatro Argentina ne Le Voci di dentro, di Eduardo. Lo spettacolo, accolto con unanime favore da critica e pubblico, viene replicato per tre stagioni. Terzo allestimento della trilogia su Eduardo realizzata in collaborazione con Francesco Rosi, è Filumena Marturano, di cui è interprete con Lina Sastri e che, accolta con lo stesso successo, è a lungo in tournée.
Alla fine del 2009, insieme a Nicola Piovani presenta al Teatro San Ferdinando di Napoli Padre Cicogna, poema messo in musica per ricordare Eduardo a venticinque anni dalla scomparsa. Nel 2010 torna alla regia con lo spettacolo Le bugie con le gambe lunghe, di cui è anche l’interprete principale, come pure, nel 2012, de La Grande Magia.
A dicembre del 2013, mette in scena un nuovo spettacolo: Sogno di una notte di mezza sbornia, di Eduardo De Filippo, commedia liberamente tratta da La Fortuna si diverte, di Athos Setti. L’inizio del 2015 si apre con le repliche di Sogno di una notte di mezza sbornia, per continuare con la messa in scena e la regia di Non ti pago.
Sempre nel 2015 ha accettato l’incarico di dirigere la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale. È presidente della Fondazione Eduardo De Filippo , costituita nel 2008, in seguito alla donazione del Teatro San Ferdinando alla città di Napoli da parte della famiglia De Filippo. La Fondazione persegue finalità culturali ed è attiva in ambito civile e sociale a favore dei ragazzi a rischio per i quali Luca si impegna, come già suo padre, promotore della legge regionale n. 41 del 1987, nota come “legge Eduardo”.