Si è spento a Roma il grande attore Aldo Giuffrè: aveva 86 anni, era nato a Napoli nel 1924
Fu proprio Aldo Giuffrè, come annunciatore radiofonico, ad annunciare dai microfoni di Via Asiago la fine della guerra, il 25 aprile 1945. Il grande pubblico lo ricorda però in massima parte come attore cinematografico: ha partecipato ad oltre 90 film dal 1948 al 2001. Come dimenticare il suo ruolo di resistente nelle “4 giornate di Napoli” o quello del celebre capitano delle truppe del’Unione nel film di Sergio Leone Il buono, il Brutto e il Cattivo. Restano scolpite nella memorie i suoi ruoli di celebri film di Antonio de Curtis (Totò) come in “Guardie e Ladri” dove interpretava il socio di Esposito (Totò), il suo ruolo di legionario in Totò Sceicco, o in quello dello sceicco Omar Bey Kahn di Agapur in Totò L’Imperatore di Capri, o di “Ciccillo” e “Faina” in due delle trilogie di Scarpetta, il “Medico dei Pazzi” e “Un turco napoletano”. Una lunga e proficua carriera di attore che inizia però in teatro al fianco del grande Eduardo De Filippo fino all’esordio nel cinema in “Assunta Spina” di Mario Mattioli nel 1947. Gli appassionati di teatro non possono dimenticare anche i litigi e il difficile rapporto con il fratello minore Carlo Giuffrè con il quale iniziò a lavorare nel 72 con “Un coperto in più” di Maurizio Costanzo continuando poi con “I casi sono due”, “La Fortuna con la F maiuscola”, “Francesca da Rimini” che suggellarono il grande successo del duo de “I fratelli Giuffrè”. Il ricordo più toccante è proprio quello che viene dalle parole drammatiche del fratello Carlo: ”E’ morta l’altra mia metà in palcoscenico, lo chiamavo nella camera mortuaria ma lui non mi rispondeva più. Aveva ancora tutti i capelli neri, non una ruga e quel suo bel faccione”. Il fratello Carlo Giuffrè, distrutto dal dolore, lo ricorda cosi’. ”Con lui – dice Luca De Filippo -, se ne va un altro pezzo fondamentale di quella generazione di uomini di teatro, che ancora oggi restano il riferimento costante per noi che facciamo teatro”.