Dal 29 ottobre 2021 al 28 febbraio 2022 Senigallia Città della Fotografia, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, presenta la mostra Rimasto nell’Ombra, personale dedicata al fotografo di still life Christopher Broadbent, a cura di Mario Trevisan.
Scrive Elena Pontiggia nell’introduzione al volume Rimasto nell’Ombra che accompagna la mostra “C’è nelle sue nature morte – usiamo questo termine pittorico non per sottrarle al regno della fotografia, ma per riallacciarci all’espressione equivalente in lingua inglese e tedesca: “vite silenziose”, come amava dire anche De Chirico – c’è nelle sue nature morte un insieme di elementi indagati con cura, come se l’artista non si accontentasse dell’approssimativo, del pressappoco, ma volesse rappresentare con esattezza la molteplicità delle cose, la complessità della natura. Perché nulla nell’universo è semplice, nulla è costruito al risparmio…”
Il progetto Senigallia Città della Fotografia è realizzato con il contributo della Regione Marche.
In occasione della mostra verrà presentato per la prima volta il nuovo volume dedicato all’opera
di Christopher Broadbent Rimasto nell’Ombra, a cura di Mario Trevisan, pubblicato da Danilo Montanari Editore.
Ranunculus ZA (2020) n.0 cm.40×55
© Christopher Broadbent
Biografia artista
Christopher Broadbent è un fotografo specializzato in still-life. Nato e cresciuto in Inghilterra, ha studiato cinematografia e fotografia a Parigi all’Institut des Hautes Etudes Cinèmatographiques. Dopo alcuni anni
a Roma come aiuto regista, si è trasferito a Milano per lavorare nella fotografia pubblicitaria ed editoriale. Premiato sia in Italia che negli Stati Uniti per i suoi lavori fotografici, da dieci anni si dedica alla sua ricerca intorno alla natura morta.
La sede
Il Palazzetto Baviera si affaccia su Piazza del Duca e venne costruito per volontà di Giovanni Giacomo Baviera, zio materno e luogotenente di Giovanni della Rovere, contemporaneamente alla Rocca, forse su progetto di Baccio Pontelli, come suggerisce l’armoniosa proporzione del piccolo cortile. Il palazzetto diviene proprietà della famiglia nel 1512 e lo rimarrà fino al 1956, quando la famiglia Baviera lo dona al comune di Senigallia insieme agli arredi. Costruito e poi riadattato tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Cinquecento, il Palazzetto Baviera riproduce, nel piccolo chiostro e nell’atmosfera sobria ed elegante, i motivi e le proporzioni del chiostro del Convento delle Grazie. Ma è sicuramente al piano superiore che si svela uno dei tesori più belli della città di Senigallia, i soffitti cinquecenteschi interamente decorati a stucco da Federico Brandani.