Venerdì 3 marzo al Libero Spazio A’ Casarella (via Alfredo Pecchia n. 34, Arzano provincia di Napoli) va in scena “Chiromantica. Ode Telefonica agli Abbandonati amori” di e con Sergio Del Prete e Roberto Solofria, coprodotto dal Teatro Civico 14 e Murìcena Teatro. Lo spettacolo è uno degli appuntamenti organizzati in collaborazione con NCT (misura finanziata da Funder35 e Fondazione Con Il Sud) che ha scelto i lavori tra i partner al progetto e di compagnie emergenti che hanno difficoltà a circuitare.
Lo spettacolo mette insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi napoletani, negli anni Ottanta, sono riusciti a portare in scena attraverso le loro opere anche come registi e attori. I testi di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri si intrecciano in un tributo onirico attraverso un racconto in grado di far emergere la solitudine e l’abbandono che accomuna i personaggi delle loro storie.
Roberto Solofria e Sergio Del Prete si fanno interpreti di quel mondo disorientante, animato dalle storie di “Streghe da marciapiede”, “Le cinque rose di Jennifer”, “Scende giù per Toledo”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, di “Facc’ ‘e San Gennaro” e “Partitura”. Personaggi che triturano pensieri e rigurgitano fantasmi negli angoli di camere da letto, negli angoli di sogni, di abbandoni, di amori e di illusorie telefonate. Un luogo unico e disunito che unisce le anime stracciate di Rosalinda Sprint, Jennifer, Gina, Tuna, Bolero e Grand Hotel in questo viaggio onirico-chiromantico en travestì. Identità possibili di corpi, che indirizzano le loro scelte verso un teatro di narrazione e che agiscono in un grande vuoto di regole, verso una discesa disorientante nelle viscere dell’amore.
«Raccontiamo – sottolineano Solofria e Del Prete – di soggetti nati dal genio dei quattro autori. Parliamo di amori abbandonati, di travestiti, di femminielli e prostitute. Parliamo di persone che agiscono nella loro intimità, nella loro riservatezza, portando alla luce le speranze, le delusioni, la visceralità e i loro segreti più intimi. Uno spettacolo che speriamo squarci l’anima dello spettatore, che lo illumini circa la profondità della solitudine, che lo stimoli ad aprire gli occhi su tutto ciò che può essere ben altro, che lo commuova, che lo diverta, che gli faccia nascere dei dubbi, delle domande e che lo avvolga in un velo chiromantico emozionale».
“Chiromantica. Ode Telefonica agli Abbandonati amori” è uno spettacolo in grado di esplorare al di là della realtà, del sessuale ordinario, con tutte le implicazioni che comporta, ed è in grado di accrescere il valore della differenza nella nostra società. Caleidoscopica espressione di identità post-moderne legata peculiarmente al territorio, alla lingua e al teatro della città di Napoli, lo spettacolo non si limita ad essere un omaggio agli autori, ma mostra un percorso possibile verso il recupero della storia e della narrazione attraverso il teatro.