Dopo i 7 casi di virus Chikungunya registrati in Italia nel 2023 la notizia che arriva dagli Stati Uniti sul via libera al primo vaccino è rincuorante. L’incremento dei casi nel 2022 e la conferma della tendenza agli inizi del 2023 ha indotto le autorità sanitarie a considerare la Chikungunya un emergente problema di salute pubblica.
Chikungunya virus: cos’è
Come si legge sulla pagina dell’Istituto Superiore di Sanità, la Chikungunya è una malattia virale trasmessa all’uomo da zanzare infette. Particolarmente noto in Africa, deve il suo nome alla lingua swahili, il cui termine significa “ciò che curva” o “contorce”. Il principale sintomo della malattia sono, infatti, dolori articolari talmente forti da costringere il malato ad assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi sono dolori muscolari, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. I sintomi iniziano a manifestarsi dopo un periodo di incubazione che può variare dai 2 ai 12 giorni; i dolori posso durare giorni o anche settimane, in casi gravi possono persistere mesi o addirittura anni.
La Chikungunya si trasmette da persona a persona attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes, come “Aedes aegypti” ed “Aedes albopictus” (la zanzara tigre). Nella maggior parte dei casi, la malattia si sviluppa in modo asintomatico. Quando si verificano complicanze, gli organi interessati sono il cuore e il fegato o anche il sistema nervoso. Pur essendo più diffusi i casi lievi, nelle persone anziane la malattia può essere concausa di morte.
La Chikungunya in Italia
In Italia nel 2023 si sono verificati 7 casi di virus Chikungunya: 3 in Veneto e uno in Lombardia, Piemonte, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Di questi, 4 casi sono stati importanti, 3 lievi e nessuno mortale. Fuori dal nostro Paese la malattia è riconosciuta in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe. Nell’ultimo anno la Chikungunya ha iniziato a preoccupare le autorità sanitarie che hanno definito la malattia come un emergente problema di salute pubblica. Secondo quanto diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 il numero di casi e decessi dovuti al virus nella regione delle Americhe è stato superiore a quello riportato negli anni precedenti. Una tendenza confermata anche nelle prime settimane del 2023.
Usa: via libera al vaccino contro il virus Chikungunya
Per sconfiggere il virus Chikungunya, al momento non esiste una cura antivirale specifica e il trattamento si limita ad alleviarne i sintomi. Negli Stati Uniti, invece, è stato dato il via libera al primo vaccino. Il siero è stato approvato dalla Fda con modalità accelerata. Tale procedura si riserva ai prodotti per il trattamento o la prevenzione di condizioni gravi o pericolose. Il vaccino in questione ha dato prova di riuscire a produrre immunità nei partecipanti allo studio clinico e si è dimostrato sicuro.
Il siero è stato sviluppato da Valvena che ha prodotto un vaccino vivo-attenuato. Un vaccino, cioè, indebolito in laboratorio che, pur mantenendo la sua forma, non provoca la malattia. I test hanno rilevato in alcuni casi effetti avversi comuni non preoccupanti come mal di testa, affaticamento, dolore muscolare, dolore articolare, febbre, nausea e dolorabilità nel sito di iniezione. Riscontrate anche rare reazioni avverse più gravi o prolungate e in pochi casi (1,6%) è stato necessario un intervento medico.
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