Chi è Mario Draghi, il presidente del Consiglio incaricato da Mattarella di formare un nuovo governo dopo la caduta di Conte? Il personaggio non ha certo bisogno di presentazioni e il suo curriculum è noto a tutti. Soprattutto la sua manovra come governatore della Banca Centrale Europea che nel 2012 in pratica salvò la zona euro. Il suo nome alla guida di un governo tecnico che traghettasse l’Italia fuori dalla pandemia era stato fatto già da tempo e ora che la crisi di governo ha imposto un cambio di rotta, le “previsioni” si sono avverate. La domanda di questi giorni è: Draghi salverà anche l’Italia?
Mario Draghi, il presidente incaricato
Mario Draghi è nato a Roma nel 1947. Dopo la laurea presso La Sapienza e il master presso il MIT di Cambridge, si avvia alla carriera universitaria tra gli atenei di Trento, Padova, Venezia e Firenze. Negli anni Ottanta iniziano gli incarichi istituzionali: nell’83 diventa consigliere dell’allora ministro del Tesoro Giovanni Goria e dall’84 al ’90 ricopre il ruolo di Direttore esecutivo della Banca Mondiale. Per tutti gli anni ’90 fino al 2001 è Direttore Generale del Ministero del tesoro. Sono gli anni della privatizzazione delle società partecipate dello Stato, operazioni che rimpinguano le casse dello Stato. Nel 2005 diventa governatore della Banca d’Italia come successore di Antonio Fazio. Il suo operato puntò al consolidamento del sistema bancario italiano, allora costituito da piccole realtà, e preparò l’Italia al suo ingresso nella zona euro. Draghi spinse verso grosse fusioni di istituti di credito onde evitare la loro acquisizione da istituti stranieri ridusse il debito pubblico. Il suo nome è legato a una riforma che ancora oggi regola il mercato finanziario italiano (Legge Draghi). Nel 2011 viene nominato Presidente della Banca Centrale Europea.
Il salvatore dell’Euro
Se volessimo sintetizzare il suo mandato europeo in una frase, quella frase sarebbe “whatever it takes”, qualunque cosa serva, ad ogni costo. Fu questa la sintesi di un discorso potente pronunciato da Draghi, appunto, nel 2012. In quel periodo l’Europa stava pagando un prezzo altissimo per la crisi economica iniziata negli USA. Era iniziata la speculazione sui debiti sovrani che avrebbe messo a serio rischio la tenuta dell’euro. Il suo discorso, pronunciato con tono solenne, annunciò l’impegno della Banca Centrale Europea a proteggere “a ogni costo” l’Eurozona. E così fu. Gli effetti sul mercato si fecero sentire da subito: lo spred calò velocemente.
Il nuovo incarico
E’ chiaro che quella di Draghi è una figura di elevato spessore, apprezzata sia in Italia sia in Europa. A lui spetta il compito di formare un nuovo governo in una fase delicata del nostro Paese, schiacciato dalla pandemia, con una campagna vaccinale in corso e con i fondi europei in arrivo. Dovrà riuscire dove la politica ha fallito. Perché è inutile girarci troppo intorno, lo spettacolino delle ultime settimane ha segnato il fallimento della politica. Insomma a Draghi attende, anche stavolta, una sfida che deve vincere “a ogni costo”.
In copertina foto di Harri Vick da Pixabay