E chi è dentro? … è “fuori”…
Care amiche ed amici di questa rubrica, in questo periodo ho ricevuto molte lettere sul tema “sentirsi fuori luogo” e allo stesso tempo altre nelle quali mi si chiedeva come fare per “essere fuori dagli schemi” al fine di emergere ed essere sé stessi.
Quindi … guardando così di sfuggita appare che, chi è dentro vuole essere fuori e chi è fuori viene spinto e chiuso dentro? Che disordine! Insomma, una enorme contraddizione!
Anche Tito, il mio piccolo amico matitino, è rimasto confuso da questa circostanza. Mi sento molto responsabile verso di lui e la sua giovinezza. Per lui è molto importante l’esempio che io riesco a dargli, perché si sa, fino ad una certa età si tende ad imitare più che ad ascoltare le parole che altri dicono. Questo mi ha condotta ad un maggiore impegno, Tito mi osserva.
Essendo la contraddizione così palese … [troppo facile ]
Nei miei viaggi (i Viaggi di Mata) ho appreso che ciò che si vede in modo esagerato all’apparenza, quasi mai è la vera realtà.
Così ho scavato, ho cambiato posizione di veduta, ho cambiato angolazione di osservazione e da brava “matita” ho tracciato un collegamento tra questi due modi di “ESSERE FUORI”.
Per essere certa di aver visto giusto, mi sono fatta aiutare dalla mia amica Sissilillipirilli, la conoscete già, è la maestra di SINCRONICITA’.
Ripassiamo tracciando al volo il significato del suo nome nel quale è celato il segreto della sincronicità.
Si si sono le due parole magiche che occorre pronunciare ogni volta che si sente di voler esprimere un sentimento o seguire una sensazione; Li li indica la giusta direzione dove questo sentimento vuole arrivare e soprattutto a chi vuole arrivare o dove la sensazione ci indica di andare; pirilli è un “saltello” che indica SUBITO senza aspettare che si raffreddi o che la razionalità li devasti. Questa è la SINCRONICITA’! Se si agisce così, accadono le connessioni e le corrispondenze e si vive in armonia con tutto. Ma bisogna stare attenti perché, come un gatto permaloso, la sincronicità si sente accolta e fa le fusa solo se siamo nelle sue regole. Diversamente graffierebbe; come un gatto abitudinario, nelle regole, ripeterebbe la sua modalità e tutto diverrebbe fluido. Diversamente ci troveremmo davanti a grovigli grazie a i suoi dispetti; Come un gatto indipendente ci aiuterebbe a risolvere le tensioni, ma se violassimo i suoi riti, si allontanerebbe facendoci sentire ansia ed incertezze e, ci ritroveremmo fuori tempo e fuori luogo.
Quindi ho fatto subito il balzo necessario ed eccomi qua, dentro a questi due “FUORI”.
Con un occhio vigile nel rimanere oggettiva ma con l’altro immedesimata per non essere giudicante.
Si lo so che è un esercizio impegnativo, ma l’unico possibile per comprendere e dunque su su forza, non cadete nella pigrizia mentale, fatelo con me.
“Sentirsi fuori” nasconde il senso di inadeguatezza e questo ho scoperto essere collegato all’assenza di tempo e di spazio o meglio accade quando si è FUORI TEMPO e FUORI LUOGO quindi, quando abbiamo dimenticato le regole della sincronicità e senza volerlo iniziamo a sentirci impacciati e goffi. Ci si comincia a sentire fuori tema, e dunque si prova un senso profondo di “vergogna” quando si è obbligati ad interpretare il ruolo di qualcun altro ad esempio. Essere fuori dal nostro tempo, ci fa arrivare a NON AVERE TEMPO, una delle risposte ricorrenti, poiché il tempo viene consumato a fare cose che servono ad altri ma non a fare quelle utili per noi. E quale è l’effetto di tutto questo?
Di certo avrete provato su di voi la perdita di interesse verso “tutto”, ecco questo è l’immediato conseguente effetto. Ed in questo “tutto” di cui si perde interesse, c’è anche quello che davvero ci servirebbe per crescere. E come se non bastasse, a questo è collegato l’essere (o il sentirsi) fuori luogo perché sarebbe proprio come arrivare in ritardo ad un concerto ed entrare quando è tutto finito. Che tristezza no???!! E che rabbia!!!!
Ed è questo a farci perdere il senso dello spazio perché l’essere lì in un tempo sbagliato, non ce ne fa apprezzare l’oggettiva bellezza ne il giusto valore. Così facendo ci troveremo a “calpestare” quello spazio e, perdendone il valore, permetteremo ad altri di fare lo stesso con il nostro, concedendo di farlo riempire con cose inutili. Ed ecco come lo spazio necessario per muoversi ed esprimersi non esisterà più.
A questo punto saremmo costretti a rispondere NON POSSO davanti ad ogni richiesta. Questo non accadrebbe se fossimo in noi, presenti a noi stessi.
Ed ecco il collegamento… pronti???
Essere in Sé ed essere sé stessi, permette di non sentirsi mai fuori dal proprio tempo e dal proprio spazio, ma, per essere in Sé, occorre essere FUORI dagli schemi.
Siiiii sono collegati capite????
Mmmmm complesso?! Si un po’, avete ragione.
Proviamo a tratteggiare insieme il collegamento.
Quando si è dentro gli schemi ci si sente in prigione, chiusi dentro a grovigli e ad obblighi che ci porteranno ad interpretare un ruolo non adatto alle nostre potenzialità il quale, momento dopo momento ci farà sentire inadegauti e dunque immersi nel NON RIESCO che diverrà MI VERGOGNO capito???
Allora per essere fuori dagli schemi, ovvero se stessi, occorre essere DENTRO sé stessi….
Spesso si confonde l’essere fuori dagli schemi con essere contro gli schemi invece no!
Solo stando dentro se stessi, ascoltando i propri veri bisogni e desideri, si può trovare la via d’uscita, il proprio vero ruolo nel mondo, la propria vera unicità.
Così facendo ci si riappropria del proprio tempo e spazio ed il gioco è fatto.
Fuori dagli schemi per non sentirsi fuori luogo e per ottenere tutto questo basta solo stare dentro sé stessi senza essere contro nessuno.
Capito? Se vi va nei prossimi articoli vedremo come si fa a stare dentro sé stessi senza fatica e senza conflitti.
Se avete domande o volete raccontare la vostra esperienza in proposito, scrivetemi, sarò lieta di rispondervi.