Non è stata un “buona la prima” per le italiane nella massima competizione europea dove solo la Juventus ha trovato il successo sul campo del Malmo con l’Atalanta che trova un buon pari col Villareal e le milanesi che escono sconfitte dai big match con Liverpool e Real Madrid. Questa prima giornata di Champions League non è stata positiva neanche per le piattaforme streaming con Mediaset Infinity che tra martedì e mercoledì è incappata in enormi disservizi per la non felicità degli utenti.
Streaming e disservizi, la Champions League non parte bene
Le grandi serate di Champions League, ogni tifoso vorrebbe viverle al massimo se non allo stadio quanto meno in televisione. Da quest’anno oltre a Sky, Mediaset Infinity offre la visione di tutte le partite della massima competizione europa per club in live streaming su qualsiasi dispostivo tra smatphone, tablet, PC o Smart TV. Da quest’anno, in Italia, è ormai chiaro come il calcio si sia spostato dalle piattaforme satellitari a quelli del web. Un cambio che in questa prima giornata di Champions League non ha pagato perché sono stati enormi i disservizi riportati dagli utenti.
Si parte da martedì dove già con i primi due incontri delle 18:45 in molti hanno affollato le pagine social di Mediaset per lamentarsi dei continui caricamenti che hanno danneggiato la visione delle partite. Alle ore 21, però, ecco il blackout. Per tutto il primo tempo delle sfide serali schermo nero per gli utenti di Infinity, caricamenti a vuoto e schermate di errore hanno accompagnato gli utenti nei primi 45 minuti di gioco. Solo con l’inizio dei secondi 45 minuti il tutto è tornato alla normalità ma sempre con qualche piccolo blocco. Un debutto pessimo per la piattaforma di streaming che è stata poi costretta a scusarsi con i suoi utenti e a “risarcire” con 15 giorni gratuiti (senza però specificare con quali modalità e chi potrà effettivamente usufruire di questi giorni gratis).
Mercoledì, invece, la situazione migliora ma non nel senso sperato visto che la sera prima i minuti di blackout erano stati più o meno 45, questa volta si è “scesi” sui 10 minuti e ci è spostati nel secondo tempo. Altre schermate nere condite poi da un ritardo nella visione delle partite. L’esempio “principe” lo si è avuto con Liverpool – Milan dove se su Infinity i rossoneri avevano appena pareggiato con Rebic, su Sky si era già arrivati al Milan che era passato in vantaggio con Brahim Diaz. Insomma, un ritardo di riproduzione con la piattaforma satellitare di praticamente 2 minuti troppi anche per un evento in streaming live su internet.
Non era solo DAZN
Le enormi problematiche che Mediaset ha affrontato negli ultimi due giorni si vanno ad affiancare a quelle che da ormai 3 anni accompagnano DAZN. La piattaforma di live streaming sportive è da qualche anno all’interno del calcio italiano andando fino all’anno scorso a trasmettere 3 partite in esclusiva della Serie A. 3 anni di vero e proprio rodaggio per poi piazzare l’offerta giusta nella gara dei diritti di visione del nuovo triennio della Serie A andando a battere Sky che da 20 anni ormai dominava incontrastata come regina delle emittenti televisive per il massimo campionato italiano. DAZN per i prossimi 3 anni avrà la possibilità di trasmettere tutta la Serie A. Quindi, l’Italia si butta nel mondo dello streaming che a conti fatti sarà veramente il metodo di visione del futuro per quanto riguarda lo sport.
E’ innegabile, però, come DAZN prima ed Infinity ora non si siano dimostrate ancora all’altezza di questo compito. Troppi i problemi, troppi i blocchi nella visione delle partite e troppi i ritardi rispetto agli eventi in tempo reale facendo diventare il tutto una sorta di diretta registrata (che certamente non è quello per cui i tifosi e gli utenti pagano non proprio a basso prezzo).
La domanda
Arriviamo, quindi, alla domanda delle domande. Quella che da anni ormai ci attanaglia dietro non solo il problema del calcio in streaming ma su tutto il mondo degli eventi live trasmessi in streaming: l’Italia è realmente pronta a tutto questo? L’Italia ha dalla sua parte delle infrastrutture abbastanza forti da poter sopportare l’enorme mole di pubblico che il calcio genera? Lo sappiamo, il mondo del pallone è il più seguito dagli italiani e smuove letteralmente milioni di appassionati e per fare ciò c’è bisogno di infrastrutture adeguate. Però non è solo questo, non sono le infrastrutture o le semplici linee internet a dover sorreggere questa enorme responsabilità. Le varie piattaforme di streaming, fino ad ora, non hanno dimostrato di essere capaci nello gestire questa enorme mole di utenti e dati creando troppi disservizi e facendo dubitare gli appassionati sul ruolo di vigilanza e verifica che la Lega di Serie A dovrebbe avere nel momento in cui vende i diritti di trasmissione del suo campionato di calcio.