Peggio di noi in area euro solo la Francia e la Spagna
In Italia, nel primo trimestre di quest’anno, la percentuale dei disoccupati ha toccato il 7,9% con un aumento, rispetto al terzo trimestre del 2008, dell’1,8%. A indicarlo uno studio della Cgia di Mestre, secondo il quale in termini assoluti i senza lavoro sono 1.982.000. Un tasso che secondo lo studio vede l’Italia – a parte il Regno Unito, che registra un 7,1% – in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei: al 31 marzo 2009 in Spagna il tasso di disoccupazione era pari al 17,4%, in Francia all’8,7% e in Germania all’8,5%. Chiaramente le percentuali sono valori medi nazionali che presentano delle differenze territoriali molto evidenti, soprattutto in Italia. “Per questo – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – abbiamo cercato di capire qual è la percentuale dei senza lavoro nelle aree più industrializzate del nostro Paese confrontandola con i livelli di disoccupazione registrati nelle regioni più ricche d’Europaâ€.Ebbene, nel marzo di quest’anno, il tasso di disoccupazione del Piemonte ha toccato il 7%, quello della Lombardia il 5%, nel Veneto il 4,7% e in Emilia Romagna il 4,1%. Sempre nello stesso periodo nelle tre regioni più ricche della Germania la disoccupazione ha raggiunto l’8,9% nella Nordrhein-Westfalen, il 5,1% in Baviera e il 4,8% nel Baden-Wurttemberg. In Francia, invece, nella Provenza-Alpes- Costa Azzurra la disoccupazione è salita al 10,3% nella Rhone-Alpes all’8,1% e nell’Ile-de-France al 7,4%. Nel Regno Unito la regione londinese ha segnato l’ 8,2%, il South-West il 7,9% e il South- East il 5,3%. Sconcertante la situazione dei senza lavoro in Spagna. La Catalogna presenta una disoccupazione del 16,2%, la Comunidad de Madrid del 13,5% e l’Andalusia addirittura del 24%.“Da questo confronto emerge in maniera molto chiara – prosegue Bortolussi – che nonostante un progressivo aumento dei disoccupati anche nelle regioni settentrionali, non siamo un Paese alla deriva, visto che quasi tutti i nostri principali partners economici stanno peggio. Certo, per quegli italiani che hanno perso il lavoro in questi ultimi mesi è poco consolante sapere che nei territori più ricchi d’Europa c’è chi sta peggio. Ma è altresì vero che in questa fase così delicata bisognerebbe affrontare questo tema con un approccio meno emotivo e basarsi, invece, su una attenta analisi delle statistiche ufficialiâ€.