Save the Children chiede un immediato cessate il fuoco per porre fine alla continua strage di bambini nella Siria nord-occidentale. I ripetuti attacchi e bombardamenti dei giorni scorsi hanno colpito scuole e ospedali, trasformandoli in una vera e propria trappola per i bambini e la popolazione civile, denuncia l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti.
In tredici scuole supportate da Save the Children nella parte orientale di Aleppo le lezioni sono state sospese in seguito all’intensificarsi dei bombardamenti avvenuti negli ultimi giorni, mentre nel governatorato di Aleppo occidentale almeno sette bambini hanno perso la vita dopo un attacco che ha colpito una scuola domenica scorsa, dimostrando ancora una volta che non esiste alcun posto sicuro per i bambini nella Siria insanguinata dal conflitto.
Le aree colpite
In vaste aree della Siria nord-occidentale, colpite da una costante ondata di attacchi e bombardamenti, il personale degli ospedali è impegnato in prima linea per rafforzare le difese delle strutture mediche e garantire il prosieguo dei servizi e delle cure a malati e feriti.
Ad Aleppo, est i prolungati bombardamenti aerei che hanno colpito gli ospedali hanno infatti compromesso seriamente la possibilità di fornire cure urgenti a molti bambini gravemente feriti. Secondo il Direttorato della Salute di Aleppo, questi attacchi ripetuti mettono a rischio l’incolumità stessa dei medici e del personale ospedaliero, che si ritrovano così a non poter disporre di luoghi sicuri dove effettuare i trattamenti, a fronte di numeri molto alti di feriti che hanno bisogno di interventi urgenti.
Gli attacchi incessanti che si sono abbattuti su Aleppo negli ultimi giorni hanno provocato centinaia di morti e numerosi feriti, mentre l’unico ospedale pediatrico nella parte orientale della città è stato devastato dai bombardamenti aerei. Cinque ospedali e una clinica mobile sono stati inoltre bombardati nell’area rurale di Aleppo e a Idlib negli ultimi giorni.
Le Nazioni Unite e i gruppi di opposizione hanno concordato l’accesso di un convoglio umanitario che potrà procedere dopo che tutte le parti in conflitto si saranno impegnate per un cessate il fuoco. Save the Children, in particolare, chiede con urgenza un cessate il fuoco di 72 ore che sia monitorato a livello internazionale per portare aiuti ed evacuare malati e feriti.