AAA Cercasi Babbo Natale, dicembre è il mese del Natale e negli USA anche il mese in cui gli addobbi natalizi fioccano da ogni strada e ogni locale. Sembra, però, esserci una carenza di Santa Claus a causa della paura per la pandemia e della nuova variante Omicron.
USA, cercasi Babbo Natale
Ricordate il film “Miracolo nella 34ª strada“? Film del 1994 diretto da Les Mayfield e con protagonista Richard Attenborough nei panni di Babbo Natale. All’interno della pellicola vediamo quella che è una realtà praticamente decennale di persone che per allietare i più piccoli si travestono da Santa Claus nei vari centri commerciali o locali americani. Un “mestiere” che in questo 2021 sembra essere molto richiesto causa pochi “Babbi” Natale disponibili. Una “crisi” del settore che sta creando non pochi disagi in questo periodo dell’anno.
Perché c’è questa carenza?
Non parliamo certamente di lavoratori “essenziali” ma dopo il 2020 di pandemia, assolutamente necessari a negozi di giocattoli e centri commerciali per creare una bella atmosfera gioiosa e pieno di spirito natalizio.
Il problema attuale è quello dell’ombra della nuova variante Omicron, che intimorisce i professionisti del mestiere, che proprio non se la sentono di passare l’intera giornata a stretto contatto con bambini potenziali portatori del virus in tempi di quinta ondata e genitori no-vax. Preferendo un’esperienza decisamente più smart senza contatti fisici ma tramite video.
Prezzi alle stelle
Chi, invece, decide di lavorare come Babbo Natale si ritrova con una agenda fitta di impegni ma soprattutto a dei prezzi che son decisamente lievitati. Il Wall Street Journal racconta una situazione nella quale più si avvicina la “fatidica” data del 25 Dicembre, più si alzano i prezzi. Una festa alle nove del mattino in settimana, insomma, costa meno di un sabato pomeriggio: e si va comunque da una base di circa 80 dollari l’ora in provincia, ai 300 delle grandi città.
Non solo carenza di Babbo Natale
Racconta il New York Times, che la crisi delle catene d’approvvigionamento sta facendo aumentare i prezzi pure degli alberi di Natale. Quelli di plastica prodotti in Cina, di cui c’è carenza, certo. Ma anche dei richiestissimi abeti veri. È già accaduto, d’altronde durante il giorno del ringraziamento: coi prezzi di tacchini e contorni, zucca e patate dolci in testa, lievitati proprio a causa della difficoltà a trovarne.