Una tradizione ormai persa? La UEFA da ormai diversi anni ha accantonato ed eliminato la partita definita “finalina” che doveva decretare la nazionale che sarebbe andata ad occupare il terzo posto nel podio. Neanche Euro 2020 avrà la sua finalina con le due semifinaliste perdenti ovvero Spagna e Danimarca che sono già tornate a casa.
La finalina, tradizione di una partita che la UEFA ha eliminato
Forse è la partita che fa più male giocare. La finale terzo/quarto posto non mette in gioco nulla se non l’onore e recuperare il morale dopo la cocente sconfitta nella semifinale persa che ha costretto la nazionale perdente a dire addio ai sogni di gloria. La UEFA, in realtà, ha eliminato da ormai diverse edizioni degli europei questa sfida andando a “relegare” le semifinaliste perdenti entrambe al terzo posto con tanto di medaglia di bronzo.
Le semifinaliste perdenti di Euro 2020: Spagna, che peccato!
11 metri, tanto hanno diviso la Spagna dalla finalissima di questo europeo. Il nuovo Wembley è stato palcoscenico della semifinale tra gli iberici e l’Italia con gli azzurri che ai calci di rigore ha avuto ragione degli spagnoli. Una partita dove la squadra di Luis Enrique nel corso 120 minuti ha tenuto il pallino del gioco creando tanto ma concretizzando poco.
La poca concretezza, questo forse il difetto più grande della Spagna di Euro 2020. Una squadra bella da vedere con tanti nuovi nomi, con tante nuove idee ma lì davanti è mancata la concretezza sotto porta che ti porta gol e vittorie. Morata, nonostante gol comunque pesanti, non è riuscito a sostenere sulle sue spalle l’attacco iberico ed autore del rigore “decisivo” che ha aperto la strada a Jorginho che col suo rigore ha regalato la finale all’Italia.
Cosa si può, però, imputare a questa nazionale? In realtà nulla. Luis Enrique ha scommesso tutto su una nazionale senza giocatori del Real Madrid (avvenimento storico) ma soprattutto rifondando una nazionale sui nomi giovani e di grandi speranze. Che sia l’inizio di un grande ciclo per la Spagna che potrà ripetere i grandi successi di Xavi, Iniesta, Villa e Casillas? “Ai posteri, l’ardua sentenza”, noi non vediamo l’ora di vedere cosa succederà.
Danimarca, che coraggio!
Che cosa possiamo dire invece di una Danimarca vera sorpresa di questo europeo? Anche qui mancano le parole per descrivere un percorso iniziato con tanta paura per il malore di Eriksen. Paura che poi ha lasciato spazio alla consapevolezza di voler ripetere una impresa riuscita ai danesi solo nel 1992. Una cavalcata che, purtroppo, si è interrotta nei supplementari contro l’Inghilterra quando Kane ribatte in rete il rigore parato da Kasper Schmeichel.