Regione Campania e Comune di Napoli continuano a rimasticare un provvedimento che potrebbe essere molto importante per affrontare uno dei problemi più sentiti di questi tempi: la violenza sulle donne; quella domestica e quella sociale, quella che attrraversa trasversalmente le vie della città, i luoghi di lavoro e le famiglie.
Al di là delle posizioni giuste o sbagliate di ognuno dei partecipante forse un criterio informatore del lavoro per portare a casa questo provvedimento sarebbe, senz’altro, quello di farlo in breve tempo.
Per l’assessora Gaeta, l’obiettivo è quello di definire con il progetto presentato alla Regione un modello organizzativo che, partendo dal contrasto alla violenza di genere, raccordi la rete cittadina formata dalle Municipalità, dagli Enti del Terzo Settore e dagli altri enti e servizi territoriali.
La discussione che si è sviluppata ha affrontato, più in generale, il tema delle preoccupazioni, espresse dall’associazione nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza (associazione che raggruppa 67 centri antiviolenza in tutta Italia) per i criteri di ripartizione dei finanziamenti nazionali destinati alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne stabiliti dalla Conferenza Stato – Regioni che, per la loro genericità, rischiano di penalizzare i centri che, storicamente, hanno fatto emergere il fenomeno della violenza maschile alle donne, e ciò in contrasto con i principi stabiliti dalla Convenzione di Istanbul.
Alla riunione della Consulta delle Elette in Comune hanno partecipato, oltre alla presidente Simona Molisso, e alla consigliera delegata alle Pari Opportunità, Simona Marino, e le esponenti di associazioni e organizzazioni impegnate sul tema del contrasto alla violenza e più in generale nel movimento delle donne: Casa d’accoglienza per donne maltrattate Fiorinda della cooperativa sociale Dedalus, Psicologi in contatto, Telefono Rosa, Salute Donna, Orsa Maggiore, Dream Team, UDI, Arci Donna, Maddalena, comitato regionale delle donne di SEL.