Censurate lo sketch blsafemo! La Rai, la radiotelevisione pubblica italiana, è stata da sempre oggetto di critiche per la sua presunta tendenza alla censura. In particolare, nel corso degli anni si sono verificati numerosi casi in cui la Rai ha censurato contenuti ritenuti scomodi o controversi.
Tra i casi più famosi di censura in Rai si annoverano:
Il caso di Dario Fo e Franca Rame nel 1962, i due attori: censurati da Canzonissima, programma di punta della Rai, per uno sketch satirico sulla sicurezza nei cantieri. L’episodio, già girato e trasmesso in anteprima, scomparve dal palinsesto in seguito a pressioni da parte del governo.
Il caso delle gemelle Kessler nel 1961. Le due ballerine costrette a indossare calze a maglia nere coprenti durante il programma Giardino d’inverno. Decisione presa dai vertici della Rai per evitare di turbare la sensibilità del pubblico.
Il caso di “Un ciclone in convento”: nel 2011, la Rai censurò l’episodio n. 125 della serie televisiva tedesca “Un ciclone in convento”. La puntata, dal titolo “Romeo e Romeo”, trattava di un matrimonio omosessuale. Critiche a iosa da numerose associazioni LGBT, che accusarono la Rai di discriminazione.
Il caso di “Le regole del delitto perfetto”: nel 2016, la Rai censurò tutte le scene omosessuali o trattanti il tema presenti nella serie televisiva statunitense “Le regole del delitto perfetto”. La decisione fu nuovamente criticata dalle associazioni LGBT, che la considerarono una forma di omofobia.
Questi sono solo alcuni dei casi più famosi di censura in Rai. La tendenza della Rai a censurare contenuti scomodi o controversi è stata oggetto di numerose critiche, che hanno portato alla nascita di campagne di sensibilizzazione e di petizioni per chiedere un maggiore rispetto della libertà di espressione.
Censurate!!! Le motivazioni della censura in Rai
Le motivazioni della censura in Rai sono molteplici. In alcuni casi, la censura è motivata da ragioni politiche o ideologiche. In altri, la censura è motivata da ragioni morali o religiose. Diversamente, la censura è motivata da ragioni commerciali o di audience.
La censura politica è stata particolarmente evidente durante il periodo della Prima Repubblica, quando la Rai era controllata dal governo. In quel periodo, la Rai fu spesso accusata di essere un megafono del governo in carica e di censurare i contenuti critici nei suoi confronti.
La censura morale o religiosa è stata invece particolarmente evidente negli anni Sessanta e Settanta, quando la Rai era ancora fortemente influenzata dalla Chiesa cattolica. In quel periodo, la Rai fu spesso accusata di censurare i contenuti ritenuti offensivi per la morale cattolica, come ad esempio i contenuti a sfondo sessuale o quelli che trattavano di temi controversi come la religione o la politica.
La censura commerciale o di audience è invece una tendenza più recente. In questo caso, la censura è motivata dalla necessità di evitare contenuti che possano turbare il pubblico o che possano essere percepiti come troppo negativi o scomodi.
Le conseguenze della censura in Rai
La censura in Rai ha numerose conseguenze negative. In primis, la censura limita la libertà di espressione e di informazione. Secondo: la censura può contribuire a diffondere stereotipi e pregiudizi. In terzo luogo, la censura può contribuire a ridurre la fiducia del pubblico nei confronti della Rai.
Per contrastare la censura in Rai, è necessario che vi sia un maggiore impegno da parte delle istituzioni, delle associazioni e dei singoli cittadini. È necessario che si rafforzi la vigilanza sul rispetto della libertà di espressione e che si promuovano campagne di sensibilizzazione sul tema della censura.
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