Ci sono momenti storici in cui mettere in scena certi autori è molto pericoloso. In epoca staliniana, quella delle grandi purghe, l’autore “pericoloso” era Cechov, considerato scrittore borghese, decadente, non allineato alla politica propagandistica del regime. Ma c’è chi, con caparbia risolutezza mista a una certa dannosa incoscienza, non si piega a questi dettami e prosegue la sua strada sulla via dell’arte.
Una storia amara, che non manca di tratti anche comici, che Sergio Basile racconta nel suo ultimo lavoro teatrale Cechov fa male. Lo spettacolo, di cui Basile è autore, regista e interprete, è in scena al teatro Elicantropo di Napoli fino al 10 febbraio.
Abbiamo incontrato Sergio Basile e scambiato con lui quattro chiacchiere.