Lo spazio, forse non esiste un termine che idealmente parlando possa essere più vasto ed infinito di questo. Capire cosa ci sia nello spazio è da sempre affascinante e da poco potrebbe essere stato scoperto un nuovo pezzo di Via Lattea.
Un nuovo pezzo di Via Lattea?
Galassia, tanto vasta quanto affascinante e misteriosa. Sapere cosa ci sia al suo interno è da sempre una delle missioni più ambiziosi degli studiosi e delle agenzie spaziali. Il compito, ovviamente, non è proprio dei più semplici, soprattutto quando si tratta di misurare le distanze tra oggetti spaziali. Insomma, un problema non certamente da poco conto.
“In effetti molte cose che ci sono nella Via Lattea hanno una luminosità per noi sconosciuta e infatti molto probabilmente è pieno di strutture enormi che non riusciamo a vedere. Proprio per questo quando abbiamo osservato per la prima volta questi enormi e misteriosi filamenti che si trovano nelle regioni esterne del disco galattico siamo rimasti a bocca aperta” comunica la stessa ESA.
La scoperta è avvenuta grazie all’osservatorio spaziale Gaia dell’ESA, un progetto per mappare la Via Lattea in tre dimensioni con la massima precisione.
Cos’è l’Osservatorio Spaziale Gaia?
Gaia nasce come una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Il suo lancio è avvenuto alla fine del 2013 ed ha come obiettivo quello di ottenere una mappa tridimensionale della nostra galassia. La missione è ancora tutt’oggi attiva e verrà considerata conclusa quando il satellite terminerà il carburante. Secondi i calcoli dell’Esa, questo avverrà tra 10 il 2024 ed il 2025.
Il satellite Gaia è stato interamente realizzato da Esa, con un importante contributo italiano, ed è composto da due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, e una serie di specchi. I telescopi scansionano continuamente il cielo, sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite su cui è installata
Le parole di chi ha condotto lo studio
Chervin Laporte che ha realizzato e “capitanato” lo studio ha spiegato l’importanza di questa scoperta:
“Tipicamente questa regione della Via Lattea è rimasta poco esplorata a causa della polvere interposta che oscura gravemente la maggior parte del piano medio galattico“.
Lo studioso e ricercatore ha continuato dicedo: “Mentre la polvere influenza la luminosità di una stella, il suo movimento rimane inalterato. Eravamo certamente molto entusiasti di vedere che i dati sui movimenti di Gaia ci hanno aiutato a scoprire queste strutture filamentose. Ora la sfida è capire cosa sono esattamente queste cose. Come si sono formate, perché sono così tante e cosa possono dirci sulla Via Lattea, sulla sua formazione ed evoluzione.”