I castelli antichi disseminati qua e là lungo lo stivale sono importanti vestigia del nostro passato. Ricordano i popoli che nei secoli hanno dominato il nostro Paese, i personaggi che con le loro gesta hanno fatto la Storia. Da quando la promozione turistica è diventata una forte leva per l’economia italiana, molti castelli si sono trasformati in strutture ricettive di lusso, teatri di esperienze uniche. Nella bassa bresciana, nel comune di Borgo San Giacomo, sorge un antico borgo denominato Padernello. Il suo castello è divenuto il centro di un importante progetto che unisce turismo, enogastronomia e artigianato. Un progetto che va oltre la fruizione turistica di un bene dichiarato di interesse nazionale dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il piano infatti coinvolge un’intera comunità: dai ristoratori riscoprono la cucina locale, agli operatori di turismo sostenibile, ai giovani che hanno l’occasione di formarsi.
Castelli antichi: Padernello
L’antico borgo di Padernello, nella bassa bresciana come dicevamo, è dominato da un castello quattrocentesco. Una struttura a pianta quadrata con quattro torri a difesa, fossato e ponte levatoio. Gli interni, 400 metri quadrati di superficie distribuiti in 130 stanze, presentano soffitti a vela e soffitti lignei decorati. Nel corso dei secoli il castello, costruito dalla famiglia dei Martinengo di origine bergamasca, ha subito numerose ristrutturazioni. Nel Settecento, per esempio, il conte Gerolamo Silvio, l’ultimo discendente del casato dei Martinengo, lo trasformò in una sontuosa villa. Da allora il castello fu abitato fino al 1961 dopodiché, dopo il trasferimento del suo ultimo proprietario, il conte Filippo Molin Ugoni Salvedego, sembrò condannato a un triste destino di abbandono e incuria. Un destino al quale la comunità locale ha voluto sottrarlo dando il via a un’incredibile avventura. A raccontarla per voi oggi c’è Domenico Pedroni, presidente della Fondazione Castello di Padernello. Ascoltiamolo.
Foto gentilmente concesse dalla Fondazione Castello di Padernello
