Casa Leopardi di Recanati apre al pubblico gli appartamenti privati un tempo occupati dal giovane Giacomo. Due nuovi itinerari porteranno i visitatori nei luoghi della quotidianità del poeta, quelli nei quali si è svolta la maggior parte della vita di Leopardi a Recanati. L’apertura di casa Leopardi è forse l’ultimo tassello di quel percorso museale che coinvolge in realtà l’intera cittadina marchigiana. Un luogo dove il tempo sembra sospeso.
La vita di Leopardi a Recanati
Leopardi ebbe con Recanati un legame decisamente conflittuale. La cittadina marchigiana è l’inizio della sua formazione, il posto in cui la sua famiglia, colta e di vedute larghissime per quei tempi, provvide alla sua prima educazione, dove nacque il suo genio. È anche un posto che lui, a un certo punto della sua vita, sentì stretto e che lo portò a visitare città culturalmente più animate come Firenze, Roma, Bologna, Milano e infine Napoli dove poi morì. Questo legame è celebrato ancora oggi nel borgo trasformato in museo a cielo aperto: la piazza de Il sabato del villagio, il campanile della chiesa de Il passero solitario, il colle e la siepe de L’infinito. A vigilare su Recanati Casa Leopardi la cui apertura al pubblico è stata limitata finora alla Biblioteca essendo il palazzo ancora abitato dai discendenti del poeta.
I nuovi percorsi museali
L’apertura di Casa Leopardi a Recanati renderà visitabili gli appartamenti privati del poeta siti al piano nobile del palazzo. Oltre ai saloni di rappresentanza e la galleria con le sue collezioni d’arte, si potrà accedere alla camera da letto con la finestra dalla quale Giacomo osservava le stelle, al salotto nel quale era solito trattenersi con i fratelli, al giardino posteriore dal quale sono visibili i Monti Sibillini o, come amava chiamarli “Monti Azzurri”. Luoghi chiusi da oltre 200 anni che rappresentano la parte più intima della vita di Leopardi a Recanati. I luoghi nei quali sono nati i primi amori, come quello per Teresa Fattorini, la figlia del cocchiere che gli ispirò Silvia, e Gertrude Cassi Lazzari, alla quale dedicò Il primo amore. Grazie a un accurato lavoro di restauro, compiuto sotto la vigilanza della Sovrintendenza, con questi ambienti recuperati è stato possibile creare un nuovo percorso espositivo dal titolo “Ove abitai fanciullo”. Un secondo percorso ricostruito, che ha portato alla luce gli antichi decori pittorici, prende il nome di “Brecce” ed è quello che si snoda attraverso l’infilata di tre stanze che il conte Monaldo, padre di Giacomo, fece costruire tra i due giardini, di ponente e di levante, per dare più autonomia e intimità ai figli diventati adolescenti.
Le nuove suggestioni di Casa Leopardi
Promotore dell’apertura di Casa Leopardi a Recanati è stato Vanni Leopardi, che ha sempre promosso la figura e l’opera del suo avo e che è venuto a mancare lo scorso autunno. A portare a termine la sua opera è stata la figlia Olimpia che non ha nascosto la sua emozione: “Per la nostra famiglia è un momento importante e mi auguro possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore. Un sogno che si avvera per i tanti che, negli anni, si sono emozionati visitando la Biblioteca e che, da oggi, potranno finalmente vivere in prima persona le suggestioni che toccarono l’animo del giovane Leopardi“.