La donazione d’organi è un’indiscutibile battaglia di civiltà ma tanti ancora sono gl’intralci burocratici in cui districarsi per i donatori. In Regione Campania è stato approvata un o.d.g che vorrebbe far apparire la dicitura ‘donatore di organi’ sulla carta d’identità. Arriverà fino all’approvazione finale?
“L’approvazione dell’ordine del giorno sulla donazione degli organi e di tessuti è un fatto straordinario e di civiltà. Il testo impegna la Giunta a promuovere iniziative di sensibilizzazione affinché i Comuni si prendano in carico d’inserire la dicitura di donatore di organi e tessuti sulle carte d’identità”. Così Luigi Cirillo, consigliere del Movimento Cinque Stelle, commenta l’approvazione dell’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi, di cui è primo firmatario, che prevede la possibilità di inserire sulle carte di identità di nuova emanazione, se il cittadino è donatore o meno di organi e tessuti, che è possibile espiantare. “Quello della donazione degli organi apre riflessioni importanti per tutti noi – spiega – quanto può essere fondamentale, per poter salvare delle vite umane o migliorare le condizioni di vita di tante persone che attendono un organo, avere la disponibilità di volontà immediata perché contenuta nella carta di identità”.
“Favorire la conoscenza delle volontà di una persona in vita – aggiunge Cirillo – è di grande importanza ed avrà un impatto importante sulla vita delle persone. Una semplice scritta apposta sulla carta d’identità semplifica le procedure in caso di necessità”. “Attualmente, attraverso il Sistema Informativo dei Trapianti e il Sistema Informativo Sanitario Nazionale, avviene la raccolta in una sola banca dati delle manifestazioni di volontà in tema di donazione degli organi – ha aggiunto – Ma il Sistema Informativo dei Trapianti non rappresenta l’unico mezzo a disposizione dei sanitari per accertare la volontà del paziente nel momento della donazione. Infatti, una volta accertata la morte celebrale, questi procedono alla verifica del possesso di una dichiarazione anche scritta e verificano l’esistenza di una volontà attraverso i familiari”.