Il Carosello Rai. Soltanto sentendo queste due parole, in molti vengono travolti da una vera valanga di ricordi dal passato. Per molti Carosello è un pezzo della propria infanzia ma per molti altri un vero e proprio precursore del Content Marketing. Un dualismo da raccontare.
Quando nasce il Carosello rai?
Siamo nel 1957 quando la Rai realizzò la sua idea di inserire messaggi pubblicitari all’interno della sua programmazione. Se al tempo non era permesso mandare in onda pubblicità durante gli spettacoli, la Rai decise di realizzare un intero format televisivo dedicato alla pubblicità.
Era, quindi, il 3 Febbraio del 1957 quando sul Programma Nazionale (ovvero Rai 1) andò in onda la prima storica puntata del Carosello. Per gli amanti delle curiosità: sapete quali sono stati i quattro spot che hanno composto la prima storica puntata?
- Shell: Contributo Shell per la sicurezza del traffico; Giovanni Canestrini vi parla di: “Guida a destra o guida a sinistra?”
- L’Oréal: Un personaggio per voi con Mike Bongiorno
- Singer: Quadrante della moda con Isa Pola e Mario Carotenuto
- Cynar: Il barman con Carlo Campanini e Tino Bianchi
Quali sono state le evoluzioni del Carosello RAI?
In venti anni ed oltre 7mila puntate andate in onda, il Carosello ha subito tantissime evoluzioni ma non lasciando mai la sua struttura fondante. La regola d’oro del Carosello, infatti, era che la parte parte d’intrattenimento dello spot (che doveva durare massimo un minuto e 45 secondi), doveva essere rigidamente separata da quella puramente pubblicitaria (chiamata col nome di “codino”, della durata di 30 secondi). Il passaggio dal pezzo al codino avveniva sempre attraverso una frase-chiave pronunciata dal protagonista. Altra cosa importante è che solo nella parte finale poteva essere nominato il prodotto.
La caratteristica dei primi anni di Carosello è che tra un spot e l’altro questi venivano intervallati ed introdotti da un siprario che si apriva dando al tutto un sapore molto teatrale. Quella del sipario è una soluzione che durò per i primi sei anni di Carosello poi venne abbandonata. Divenne poi sempre più popolare il creare spot come fossero all’interno di una serie televisiva creando una sorta di continuity.
Il Carosello RAI è stato un fenomeno di costume?
Carosello nei suoi 20 anni di vita ebbe un successo enorme. Le pubblicità del Carosello divennero in brevissimo tempo un fenomeno di costume senza precedenti. Le mini serie ma soprattutto i personaggi che negli spot divennero dei simboli praticamente immortali della nostra televisione. Uno dei più famosi è sicuramente Angelino protagonista degli spot del detersivo Super Trim della Agip che insieme all’uomo coi baffi della Bialetti è tra i primi personaggi ad aver animato Carosello e lo fece per ben sette anni ovvero dal 1958 fino al 1965.
Parlando di personaggio più recenti possiamo annoverare Calimero ovvero il piccolo pulcino nero al centro delle pubblicità del detersivo Ava. Possiamo mai dimenticare il celebre Jo Condor che nel 1971 è protagonista degli spot della Nutella? Jo condor e Calimero, poi, hanno un punto in comune: l’autore ovvero il fumettista Toni Pagot.
Quando cessa di andare in onda il carosello rai e perché?
L’ultima puntata di Carosello va in onda il 1 Gennaio 1977 e gli spot messi in onda fuorno cinque:
- Stock: Superspettacolo di Capodanno (con Raffaella Carrà, regia di Gino Landi);
- BTicino: Il calcolatore elettronico: Cassa robot (con Alfredo Danti, regia di Nedo Zanotti);
- Amaro Ramazzotti: I due sceneggiatori: Il bowling (con Mario Maranzana e Giancarlo Dettori, regia di Andrea Cardile);
- Ati/Piletti: Attività serene: La giornalaia (regia di Ermanno Olmi);
- Dr. Gibaud: Famiglia: Sciare (con Mario Valdemarin e Gemma De Angelis, regia di Ezio Perardi).
Le motivazione dietro la chiusura del ventennale programma della Rai erano molteplici. Prima di tutto i tempi erano cambiati, la pubblicità stessa era cambiata diventando più moderna e dinamica. Gli stessi creatori delle pubblicità iniziavano a vedere i paletti di durata degli spot di Carosello come un ostacolo più che una opportunità.
Le pubblicità, soprattutto quelle dei marchi internazionali, iniziarono a non essere più favorevoli a dover creare appositamente per Carosello degli spot andando a prediligere una forma più breve di réclame ma soprattutto uguale per tutti i mercati di tutti i paese del mondo. La fine di Carosello, infatti, coincise con la nascita dei bumper pubblicitari
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