Aggiungere bellezza e portare conoscenza: un lascito solidale può nascere anche da questa volontà. Una storia esemplare giunge dal Museo del Prado di Madrid, che ha appena inaugurato una mostra di nuove opere d’arte acquistate o restaurate grazie al sostanzioso lascito, 800 mila euro, di un’anziana maestra, Carmen Sánchez García, che in mancanza di eredi diretti aveva nominato la celebre istituzione museale come erede universale. Quando si parla di eredità, si evocano immediatamente concetti legati ai beni materiali, al patrimonio che, alla morte di una persona, passa nelle mani di chi viene dopo. Di rado si pensa che, legato a quel patrimonio materiale – piccolo o grande che sia – ce n’è sempre anche uno morale: un bagaglio di idee, valori, cultura che ogni persona vorrebbe poter trasmettere ai propri eredi.
I responsabili del Prado raccontano che diversi dipinti, stampe, sculture e oggetti d’arte decorativa appartenenti a Carmen Sanchez, e che facevano parte dei beni mobili del patrimonio, sono stati integrati nei fondali artistici del Museo, dopo la sua morte. Una nota racconta poi che Carmen, nata il 4 dicembre 1929 a Madrid, dal 2003 aveva aderito alla Fondazione Amici del Museo del Prado, partecipando a diversi corsi e attività didattiche. Nel suo testamento l’anziana insegnante aveva così stabilito che tutti i suoi beni, in mancanza di eredi, fossero destinati “all’acquisto e al restauro di quadri”. Da questa sua generosa volontà è stata così appena inaugurata la mostra intitolata “El legado de Carmen Sánchez. La última lección”.
Carmen Sánchez: l’arte di vivere anche oltre la morte
In effetti, come ricorda Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro, “ogni lascito testamentario è, a suo modo, un’opera d’arte perché racconta la sensibilità di chi lo fa. Decidere a chi donare, in tutto o in parte, il proprio patrimonio, scegliere a quale progetto o fine destinarlo, trasmette un’idea del mondo, una visione del futuro dopo di noi”.
Nel libro “Il lascito d’artista. Un manuale per artisti, esecutori ed eredi” Loretta Würtenberger, fondatrice dell’Institute for Artists’ Estates – società di consulenza per eredi e gestori di lasciti d’artista – spiega che per mantenere viva un’eredità artistica occorre soppesare con scrupolo l’autenticità delle opere, la loro conservazione, la gestione del patrimonio creativo e documentale dell’artista. Si tratta, accanto agli interessi economici, di preservare anche quelli morali e spirituali. Allo stesso modo, ogni lascito solidale va affidato a chi possa dare le migliori garanzie su come esso sarà gestito, nel rispetto delle ultime volontà di chi lo ha fatto e con la massima considerazione per il suo mondo valoriale.
LA CAMPAGNA “COSA VUOI FARE DA GRANDE”
Ecco perché è nata la Campagna informativa “Cosa vuoi fare da grande?” di Comitato Testamento Solidale, con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e rispondere a quanti vogliono avere maggiori informazioni sul lavoro condotto dalle 23 organizzazioni del Comitato.
“La cultura del lascito solidale in Italia ha ancora molta strada da fare. – dichiara Bartoli – Abbiamo ancora un gap culturale da colmare rispetto agli altri Paesi europei dove la pratica del testamento solidale è più diffusa. La nostra Campagna vuole promuovere fiducia verso questo nobile istituto, ma ciò è possibile solo lavorando alla diffusione di informazioni chiare e trasparenti, dando solide garanzie su come le organizzazioni rispetteranno fedelmente la volontà del testatore, non solo quella materiale ma anche ideale”. “Ogni lascito – conclude Bartoli – è un’opera d’arte di umanità, una prova di grandezza d’animo che va tutelata e tramandata con il massimo scrupolo e competenza”.
La Campagna “Cosa vuoi fare da grande?” è promossa dal Comitato Testamento Solidale con le 23 organizzazioni non profit aderenti: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Apurimac onlus, Associazione Luca Coscioni, CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.
UN GESTO ALLA PORTATA DI TUTTI
Ma la verità è che il lascito solidale non è solo “roba da ricchi”. Tutti possiamo decidere di destinare una parte dei nostri beni a cause sociali in cui crediamo. Come racconta il signor Carmine, nonno di una bimba colpita da una malattia genetica rara, la sclerosi tuberosa, che ha deciso di donare una parte della sua eredità alla ricerca sulle malattie rare, perché, ha spiegato, “voglio prendermi cura di lei anche quando non ci sarò più”. Questo non comporta l’esclusione dei propri cari dall’eredità, perché si può scegliere di destinare a progetti benefici anche solo una piccola parte dei propri beni. E soprattutto, significa che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza: un lascito, piccolo o grande che sia, è sempre un motore di cambiamento, in grado di creare possibilità prima precluse.
Sul sito www.testamentosolidale.org, oltre alle informazioni sulle organizzazioni e sui loro progetti, è possibile scaricare la Guida ai lasciti solidali, ricca di indicazioni dettagliate.