Carlo d’Inghilterra sarà incoronato re il prossimo 6 maggio. Per volere dello stesso sovrano, la cerimonia rispetterà la tradizione ma avrà anche molti tratti di modernità. A meno di dieci giorni dall’evento vediamo quali saranno i simboli della tradizione e gli inserti di modernità scoprendo qualche dettaglio in più.
La cerimonia di incoronazione tra tradizione…
Procediamo con ordine: l’incoronando re e la sua consorte sabato mattina partiranno da Buckingham Palace a bordo della Diamond Jubilee State Coach. La Processione del re procederà a bordo della carrozza costruita in occasione del 60 anniversario di regno della regina Elisabetta II nel 2012. La carrozza è dotata di finestrini elettrici e climatizzata, finemente intarsiata e sormontata da una corona dorata in legno. E’ guidata da sei cavalli. Il veicolo rappresenta una perfetta sintesi tra tradizione e modernità. La coppia dovrebbe arrivare all’Abbazia di Westminster poco prima delle 11 orario in cui è fissato l’inizio della cerimonia.
Al momento della proclamazione, re Carlo III riceverà la Corona di Sant’Edoardo. Conservata nei sotterranei della Torre di Londra, la corona fu realizzata nel 1661 per il re Carlo II e fu indossata anche dalla regina Elisabetta II alla sua incoronazione nel 1953. Per il resto della cerimonia, invece, il monarca indosserà la Imperial State Crown, la Corona di Stato Imperiale.
Il re appena incoronato siederà poi sul Coronation Chair sito nell’Abbazia di Westminster. Voluto dal re Edoardo I alla fine del 1200, è il simbolo del potere dei re britannici. E’ realizzato in legno di quercia e nel suo sedile è incastonata la pietra di Scone una volta invisibile. Oggi, dopo 900 anni, il legno consunto l’ha portata in vista. E’ una pietra a forma di parallelepipedo in arenaria rossa sulla quale furono incoronati i sovrani scozzesi. Dal 1996 è in mostra nel Castello di Edimburgo e arriva all’Abbazia unicamente per le incoronazioni.
… e modernità
Al termine della cerimonia il re e la regina sfileranno in una seconda processione molto più imponente poiché accompagnata dall’intero apparato delle Forze Armate britanniche. Il percorso, stavolta, si svolgerà a bordo della Gold State Coach, la settecentesca carrozza utilizzata per la prima volta da re Giorgio III e dal 1813 utilizzata per le incoronazioni. Il forte peso richiederà il traino di ben otto cavalli. Altro elemento della tradizione che non sarebbe molto gradito poiché sembra che la carrozza sia cigolante e non proprio stabile. Arrivati a Buckingham Palace il re e la regina si affacceranno al balcone per il saluto finale.
Carlo d’Inghilterra e l’incoronazione a 73 anni
L’intera cerimonia sarà trasmessa in diretta dalle televisioni di tutto il mondo. Gli invitati, invece, saranno “solo” 2000 (per l’incoronazione della madre Elisabetta II erano stati 8000). Della famiglia reale saranno presenti il principe e la principessa del Galles, William e Kate, il principe Harry che sarà però seduto in decima fila, i fratelli del re, la principessa Anna, i principi Edoardo e Andrea. Interverranno diversi rappresentanti delle istituzioni sia britanniche che estere, come si conviene a un simile evento.
Fonti ufficiali riferiscono che tra i gli ospiti ci sarà anche Andrew Parker Bowles, il primo marito della regina Camilla. Un dettaglio che, oltre a sembrare molto moderno, a qualcuno ha fatto sorridere. In realtà Andrew Parker Bowles è da sempre amico della famiglia reale e frequentatore della corte inglese. In più ha conservato un rapporto molto amichevole con la ex moglie. Non finisce qui.
Tra i paggi d’onore che parteciperanno alla processione lungo l’Abbazia di Westminster ci saranno, oltre a George, figlio di William e Kate, anche tre dei nipoti e un pronipote di Camilla: Gus e Louis Lopes, Freddy Parker Bowles e Arthur Elliot.
Sarà questa, forse, la vera modernità. Una divorziata che diventa regina (senza la parolina consorte); la famiglia costruita in una vita precedente che la sostiene nel nuovo ruolo. Un re che riceve la corona sul capo a 73 anni dopo aver fatto tanto parlare di sé.
In copertina foto di Alfonso Cerezo da Pixabay