Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria. Il numero uno di Assolombarda è stato eletto con una procedura insolita, il voto a distanza, che sarà poi perfezionata il prossimo 20 maggio. Il suo mandato non inizia sotto i migliori auspici ma, anzi, ancora in piena emergenza sanitaria e in un clima di grande incertezza generale. Sembra avere le idee chiare quando attacca il Governo per le manovre messe in campo in questo momento drammatico.
L’elezione di Bonomi
L’elezione online del presidente di Confindustria ha assegnato a Bonomi 123 voti contro i 60 raccolti dall’altro candidato in corsa Licia Mattioli, vicepresidente degli industriali. Una modalità straordinaria dettata dalle condizioni sanitarie del momento che impongono l’isolamento. La procedura dovrà essere perfezionata, secondo quanto prevede lo Statuto, con l’elezione formale che avverrà durante l’assemblea privata dei delegati. La data fissata per questo passaggio è il prossimo 20 maggio.
Carlo Bonomi: chi è il nuovo presidente di Confindustria
Nato a Crema nel 1966 la sua carriera prende il via nella piccola impresa del settore biomedicale e manifatturiero. E’ stato presidente della Synopo, di Sidam e BTC Medical Europe. Diversi anche gli incarichi di rappresentanza: è membro del Consiglio d’Amministrazione di ISPI e dell’Università Bocconi. Nel 2016 entra a far parte della squadra di Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria uscente, e dal 2017 è presidente di Assolombarda, l’associazione degli industriali di Milano, Lodi, Monza e della Brianza. “Non è il momento di gioire, dobbiamo metterci immediatamente in condizioni operative per affrontare la sfida tremenda che è di fronte a noi” le sue prime parole dopo l’elezione.
Confindustria e Covid 19
Bonomi sale alla guida di Confindustria in un momento delicato per l’Italia, in lockdown da sei settimane perché ancora stretto nella morsa del Coronavirus, con l’economia ferma e uno stato di impoverimento generale del tessuto sociale. Una situazione che a fine marzo, in concomitanza con il Dpcm del giorno 22, aveva aveva generato forti tensioni tra quanti, tra cui la stessa Confindustria, chiedevano la riapertura nonostante il Covid-19 nel più breve tempo possibile e coloro, ad esempio i sindacati, che battevano sulla tutela dei lavoratori. Il Decreto conteneva la lista delle attività aperte durante la quarantena, una lista poi aggiornata dopo un lungo lavoro di mediazione. Nelle sue prime dichiarazioni Bonomi ha confermato la posizione di Confindustria in aperto contrasto con le scelte attuate dal Governo. “Si è aperta una voragine del Pil tremenda ma questa è una grande occasione per cambiare l’Italia” parole che peseranno quando il nostro Paese entrerà nella fase 2 che sembra essere alle porte.