Le carceri in Italia stanno vivendo una nuova tragica emergenza. A problemi come il sovraffollamento, il degrado di molte strutture che si traduce in condizioni di vita al limite per detenuti e personale, bisogna aggiungere il numero sempre più elevato di suicidi. Il fenomeno, in costante crescita, ha sfiorato, negli ultimi anni, numeri record e il 2024 non sembra promettere nulla di buono.
Carceri in Italia e suicidi
Nel mese di giugno, in 24 ore, 4 detenuti, in altrettanti istituti di pena, si sono tolti la vita. E’ accaduto a Sassari, Ariano Irpino, Biella e Teramo dove uomini di diversa età e nazionalità si sono impiccati con mezzi “di fortuna”. Prima di loro, da gennaio, si sono suicidati altri 39 detenuti di cui 16 in attesa di giudizio. Numeri che rappresentano una vera e propria emergenza nazionale per la quale, tra l’altro, l’Italia ha ricevuto un’ammonizione dal Consiglio d’Europa. L’istituzione europea ha sollecitato il nostro Paese ad adottare immediatamente “efficaci interventi sulle disastrose condizioni delle carceri e una maggiore trasparenza delle informazioni”.
I sindacati di polizia, dal canto loro, sollecitano l’approvazione del decreto svuota carceri denunciando una presenza negli istituti di 14.000 detenuti in più rispetto alla capienza massima.
Il rapporto di Antigone
“Nodo alla gola”, il XX rapporto di Antigone dello scorso aprile sulle condizioni di detenzione in Italia, parla chiaro. Secondo l’associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”, il numero dei suicidi in carcere nel nostro Paese dal 1992 al 2023 è quasi raddoppiato. Si è passati dai 47 del 1992 agli 85 del 2022, dopo una leggera flessione (39) registrata nel 2015 e nel 2016. Nel 2023 i suicidi sono stati 70 mentre nei primi 6 mesi del 2024 si registrano già 44 casi. Le stime, come tiene a precisare la stessa associazione, sono a ribasso poiché ci sono ancora decessi avvenuti in carcere per cause ancora da accertare e che quindi potrebbero essere stati provocati da suicidi.
Parlando in termini di ampiezza del fenomeno, il report fa notare come il tasso di suicidi nelle carceri sia di 12 casi ogni 10.000 persone. Coinvolge 16 donne e 11,8 uomini ogni 10.000 persone, 15 detenuti stranieri contro 10,5 italiani ogni 10.000 persone.
I suicidi in carcere nel 2023 e 2024
Chi sono i detenuti che si sono tolti la vita in carcere nel 2023 e in questa prima metà del 2024? Iniziamo col dire che, sempre secondo il rapporto di Antigone, delle 113 persone, 5 di questi erano donne. L’età media delle persone che si è suicidata in carcere è di 40 anni. Il detenuto più giovane si è suicidato a marzo a 21 anni mentre il più anziano ne aveva 66. La maggior parte è straniera, proveniente dal nord Africa, dall’Europa dell’Est, dall’Asia centrale e meridionale e dal Sud America. Gli istituti che hanno registrato il maggior numero di suicidi sono: il Regina Coeli di Roma, le case circondariali di Terni, Torino e Verona. Istituti caratterizzati tutti da condizioni di sovraffollamento.
Indagando più a fondo queste persone restituiscono storie di marginalità sociale e spesso di disagio psichico e tossicodipendenza.
Il dato più sconcertante riguarda il momento in cui i detenuti si tolgono la vita. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’insano gesto avviene o a pochi giorni dall’ingresso in carcere o a poche settimane dalla fine della pena. Il proposito, infine, si consuma per lo più tramite impiccamento (motivo che ha dettato il titolo al dossier), poi per asfissia da gas e non mancano morti giunte alla fine di un periodo di sciopero della fame.