Dopo il grande successo riscontrato in occasione della rappresentazione al Teatro Antonio Niccolini dell’Accademia di Belle Arti di Napoli nell’ambito delle attività legate al Maggio dei Monumenti, il cortile del Maschio Angioino ospiterà lo spettacolo CARACCIOLO di Maricla Boggio con la regia di Fortunato Calvino.
Lo spettacolo, interamente realizzato dagli studenti della scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con la supervisione del prof. Angelo La Fera, è incentrato sulla figura di Francesco Caracciolo, protagonista di una pièce sulla Rivoluzione partenopea del 1799 .
L’idea nasce da una visita alla chiesa della Madonna della Catena, a via Santa Lucia, dove riposa la salma dell’eroico gentiluomo. I ‘luciani’ sono sempre stati grandi marinai (o pescatori), famosi a metà dell’Ottocento per la loro fedeltà al Borbone, e Caracciolo era anch’egli un marinaio, un grande marinaio fedele a Ferdinando. Fu il comportamento cinico e codardo del Sovrano, la sua storia di stolta subordinazione alla moglie austriaca e agli inglesi, la sua indifferenza per le sorti della città e del popolo, che indignarono il principe-ammiraglio e lo indussero ad avvicinarsi alla Repubblica. Ma bastarono poche settimane perché Caracciolo ne fosse completamente conquistato e decidesse di dedicare la grande abilità professionale e la vita stessa.
Il dramma di Francesco Caracciolo è quello di Eleonora Pimentel Fonseca, di Mario Pagano, di Domenico Cirillo, lo stesso dramma che Vincenzo Cuoco ha sintetizzato nelle mirabili e severe pagine del suo saggio e che Raffaele La Capria ha ripensato due secoli dopo, definendo come il momento della “armonia perduta”, ossia della lacerazione tra l’avanguardia illuminata della classe dirigente e la misera plebe, abbandonata alla sua disperazione e ai suoi primitivi istinti di lealtà all’Altare e alla Corona.
Nei decenni che seguirono l’infame e proditoria esecuzione dei protagonisti di quel dramma, all’avanguardia dei combattenti per la libertà e l’indipendenza del Regno mancò il consenso della plebe e alla plebe l’educazione, la solidarietà, la guida dei patrioti liberali. E’ anche a questa lancinante contraddizione che Maricla Boggio pensava, quando ha scritto “Caracciolo – dramma in commedia”.