In occasione del Car-Free Day, FlixBus ha reso noti i primi esiti del proprio studio sull’impatto sociale e ambientale degli autobus a lunga distanza, svolto in collaborazione con l’istituto di ricerca IGES su un campione di quasi 3.600 passeggeri tra luglio e agosto 2017. Ne emerge un quadro assai positivo relativamente alla progressiva diffusione di modalità di viaggio ecocompatibili in Europa.
I dati IGES rivelano innanzitutto che il 20% degli intervistati preferisce l’autobus ad altri mezzi proprio per la sua maggiore ecocompatibilità: l’adozione di soluzioni di viaggio che sostituiscano all’auto privata i mezzi collettivi come l’autobus, a vantaggio dell’ambiente, appare così sintomatica di una sempre maggiore responsabilizzazione. Ipotesi, questa, che trova riscontro nel fatto che il 70% degli intervistati scelga di viaggiare in autobus sulle lunghe distanze pur avendo accesso a un’auto.
Tra i fattori che hanno incentivato questa graduale evoluzione da una forma di mobilità individuale ad una collettiva e più ecosostenibile si può annoverare la progressiva costruzione, da parte di FlixBus, di un network internazionale estremamente capillare, che con un’altissima frequenza collega 1.200 città in 26 Paesi dal Portogallo all’Ucraina, raggiungendo anche località generalmente neglette dalle reti tradizionali.
Primo tra gli operatori della sua categoria, FlixBus consente ai suoi utenti di viaggiare a impatto zero compensando le emissioni di CO2 della propria corsa. All’atto della prenotazione, i passeggeri possono infatti versare una piccola quota aggiuntiva sul costo del biglietto (di norma pochi centesimi) proporzionale alla lunghezza del viaggio e alle relative emissioni di CO2, destinata a finanziare i progetti certificati di Atmosfair, organizzazione impegnata nella tutela del clima. Nell’ultimo anno sono stati più di 3 milioni gli utenti che hanno compensato le emissioni di CO2 della propria corsa, viaggiando a impatto zero.