Capofamiglia codice civile: con la fine dell’era patriarcale chi assume il ruolo di guida della famiglia? La riforma del diritto di famiglia degli anni Settanta ha, infatti, abolito la potestà del marito sulla moglie e attribuito ai coniugi la stessa responsabilità. Oggi capofamiglia è chiunque possa gestire e coordinare le attività di una famiglia.
Cosa si intende per capofamiglia
Il termine “capofamiglia” si riferisce alla persona che, all’interno di una famiglia, assume il ruolo di guida. E’ responsabile principale delle decisioni e dell’organizzazione della vita familiare.
Tradizionalmente, il capofamiglia è stato spesso identificato come il padre o il marito, che assumeva il ruolo di breadwinner. Era, cioè, colui che provvede al sostentamento economico della famiglia. Tuttavia, negli ultimi decenni, con il cambiamento dei modelli familiari e il crescente coinvolgimento delle donne nel mondo del lavoro, il concetto di capofamiglia si è evoluto e può essere assegnato a qualsiasi membro della famiglia, indipendentemente dal genere, che assume il ruolo di coordinatore e gestore delle attività quotidiane della famiglia.
Com’è cambiato il ruolo del capofamiglia con la riforma del diritto di famiglia?
La riforma del diritto di famiglia, introdotta in Italia con la legge n. 39 del 1975, ha modificato profondamente il concetto di capofamiglia. In particolare, la legge ha abrogato quella parte dell’articolo 143 del Codice Civile, che prevedeva che il marito fosse il capofamiglia e che la moglie dovesse obbedirgli.
Con la riforma, il concetto di capofamiglia è stato sostituito con quello di “genitori esercenti la responsabilità genitoriale congiunta”. Questo significa che entrambi i genitori hanno gli stessi diritti e doveri nell’educazione e nella cura dei figli.
In generale, la riforma del diritto di famiglia ha sancito un cambiamento culturale importante, ponendo fine alla discriminazione di genere e alla visione patriarcale della famiglia. Oggi, il capofamiglia non è più un ruolo assegnato automaticamente al padre o al marito. E’ piuttosto un ruolo che può essere svolto da chiunque assuma la responsabilità di gestire e coordinare la vita della famiglia.
Quali sono i diritti e i doveri dei coniugi?
I diritti e doveri dei coniugi sono regolati dal Codice Civile italiano, in particolare dagli articoli 143 e seguenti. Ecco quali sono alcuni dei principali diritti e doveri dei coniugi:
Diritti dei coniugi:
- Diritto alla fedeltà reciproca
- Diritto alla convivenza e alla collaborazione
- Diritto alla protezione e alla cura reciproca della salute fisica e mentale
- Diritto a partecipare alle decisioni che riguardano la famiglia e l’educazione dei figli
- Diritto di proprietà condivisa sui beni acquisiti durante il matrimonio
Doveri dei coniugi:
- Dovere di fedeltà reciproca
- Dovere di assistenza morale e materiale reciproca
- Dovere di collaborazione nella gestione della vita familiare e nell’educazione dei figli
- Dovere di contribuire ai bisogni della famiglia in base alle proprie possibilità economiche
- Dovere di mantenere i figli e di provvedere alla loro educazione
In generale, i coniugi sono tenuti a rispettare i reciproci diritti e doveri, a collaborare nella gestione della vita familiare e a mantenere un rapporto di rispetto e solidarietà reciproca. E’ possibile, in caso di conflitti o di violazioni dei doveri coniugali, ricorrere alle vie legali per tutelare i propri interessi e risolvere le eventuali controversie.
In copertina foto di ANURAG1112 da Pixabay