ll cardinale Sepe, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone e l’amministratore di “Agrorinasce” Giovanni Allucci, tra i protagonisti della Tavola Rotonda del progetto sociale “Canapa in terra di lavoro” che nell’ambito del World Bioethics Day 2017 si è tenuto presso il Museo Diocesano Donnaregina in Napoli.
Un’iniziativa nata ad Aversa dove ha sede l’omonimo comitato – composto da Luigi Benigno, da don Emilio Nappa, da Maria Rosaria Romano, dal magistrato Nicola Graziano, da Raffaele Iorio, da Nicola di Santo e da Delia Perrotti – che si è riunita nel magnifico sito napoletano, in sinergia con l’Unesco (che sarà presente col prof. Amnon Carmi e la dottoressa Miroslava Vassinova) e con le Diocesi campane per discutere della crisi occupazionale, della crisi dei valori, della cultura etica e della ricerca scientifica, alla cui soluzione il progetto intende apportare un valido contributo.
“Canapa in Terra di Lavoro” attraverso l’offerta di percorsi formativi, lavorativi, culturali ed etici a beneficio dei giovani e degli extracomunitari, si prefigge l’obiettivo di favorire l’occupazione, l’inclusione sociale e la dignità dei lavoratori. Si tratta di un progetto di agricoltura sociale che prevede attraverso l’accesso a fondi etici, l’utilizzo dei terreni delle Diocesi e di quelli confiscati alla mafia per la coltivazione della Canapa Industriale.
A sostenere il tutto ci sono la cattedra di bioetica dell’Unesco, la Presidenza del Consiglio della Regione Campania, le Diocesi di Aversa e Caserta le Arcidiocesi di Napoli e di Capua e i Comuni di Aversa e Marcianise.
“Siamo molto felici” – dice l’avvocato Benigno, presidente del Comitato – “di avere il supporto di Enti così prestigiosi e sensibili alle tematiche sottese al progetto. Siamo convinti che quest’iniziativa andrà a beneficio in primis dei giovani, e quindi di conseguenza nell’offerta di possibilità di crescita ed inclusione sociale“.
“La Chiesa campana” – aggiunge Don Emilio Nappa, direttore dell’Istituto di Scienze Religiose – “è da sempre in prima linea per favorire l’occupazione e questa iniziativa non poteva che vederci tra i promotori. In questo caso specifico, rilanciare la canapa significa riscattare le nostre terre e renderle mezzo di sviluppo economico e di crescita sostenibile
ecologicamente. Le nostre idee però per realizzarsi hanno bisogno del contributo tecnico-pratico di chi amministra e di chi decide le sorti del nostro territorio, per questo abbiamo bisogno della vicinanza della politica e dei suoi rappresentanti“.