Una delle prime persone a parlare dell’orrore vissuto dai bambini aborigeni canadesi nelle scuole residenziali indiane fu il medico e scrittore Peter Bryce. Nel suo libro The Story of a National Crime: Being a Record of the Health Conditions of the Indians of Canada from 1904 to 1921 (Storia di un crimine nazionale: le condizioni di salute degli Indiani del Canada dal 1904 al 1921) pubblicato nel 1922, Bryce parlava di un vero e proprio genocidio attuato ai danni degli Indiani del Canada. La scoperta di 215 corpi in una fossa comune della Kamloops Indian Residential School, nella Columbia Britannica, ha riportato alla memoria una pagina drammatica nella storia del Canada e vergognosa in quella della Chiesa. Nel commentare la notizia della macabra scoperta nella scuola in Canada, papa Francesco ha parlato di colonialismo lì dove evangelizzazione doveva essere l’obiettivo primario.
L’ Indian Act…
Il sistema delle scuole residenziali in Canada fu, infatti, l’ultimo atto di un processo iniziato nel Seicento come cristianizzazione e trasformatosi in un’operazione di assimilazione e sottomissione degli aborigeni canadesi. Fulcro di questa operazione fu l’Indian Act del 1876. Dopo aver creato dei villaggi per indurre le popolazioni autoctone ad abbandonare il nomadismo e ad abbracciare la pratica dell’agricoltura, l’esito negativo dell’esperimento portò alla creazione delle riserve indiane. Ogni anno che trascorreva, le popolazioni indigene si vedevano regolarizzare qualche restrizione in più: dall’impossibilità di presentare cause in tribunale al divieto di indossare gli abiti tradizionali e seguire i riti e le danze della loro religione. Così si pensò di andare presso quelle famiglie e strappare loro i figli per rinchiuderli in appositi collegi dove avrebbero imparato tutte le regole del vivere civile: le scuole residenziali, appunto.
… e le scuole residenziali in Canada
Gestiti dalle Chiese Cattolica, Anglicana e Protestante, i collegi accolsero (per modo di dire) circa 150.000 bambini appartenenti per lo più alle popolazioni Prime nazioni, Métis e Inuit. Al trauma di dover abbandonare la propria famiglia, la propria lingua e le proprie tradizioni, si aggiunsero violenze e abusi. Nel 1907 un’inchiesta portata avanti dal quotidiano Montreal Star riportò un dato sconcertante: il 40% dei giovani residenti nelle scuole non arrivava ai sedici anni. Ricerche sistematiche su quella che era stata definita una vergogna nazionale, con tanto di testimonianze, si sono avute, però, solo nel 2008 con l’istituzione di una Commissione verità e riconciliazione per le scuole residenziali indiane.
Papa Francesco sulla notizia della scoperta nella scuola in Canada
Al termine dell’Angelus di domenica scorsa papa Francesco ha espresso la sua “vicinanza al popolo canadese, traumatizzato dalla scioccante notizia“. Una triste vicenda, quella avvenuta in Canada, sulla quale secondo il papa bisogna fare luce. “Questi momenti difficili – ha proseguito il pontefice – rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore, e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi, e camminare fianco a fianco nel dialogo, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutti i figli e le figlie del Canada“.
In copertina foto di Scott Webb da Pixabay