(Adnkronos) – Per i Campi Flegrei ci prepariamo a passare “rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo”. E’ quanto ha detto il ministro della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci, parlando alla VIII commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge 140/2023 su misure urgenti per il rischio sismico.
“Nel corso della riunione del 27 e 28 ottobre, la commissione grandi rischi ha dato avvio anche alla audizione di esperti italiani e stranieri, soprattutto con coloro che hanno una specifica competenza sui campi Flegrei” ha spiegato. “In base a quanto è emerso – ha raccontato il ministro – e alle valutazioni compiute, la commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo.
Coinvolgimento che, ci hanno spiegato gli esperti, non significa la sua presenza in superficie, bensì rappresenta un fenomeno bradisismico, legato all’attività del vulcano. In particolare, la commissione ha ritenuto che il quadro complessivo faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente e ha ritenuto opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del servizio nazionale di protezione civile, si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo”.
“Per la prima volta c’è un governo in Italia che si occupa del bradisismo nei Campi Flegrei” ha detto il ministro della Protezione civile e del Mare. “Per la prima volta – ha continuato il ministro – nella storia della Repubblica. Finora la gestione del territorio ha catalizzato l’attenzione soltanto sul rischio vulcanico in quell’area, dimenticando che il fenomeno del bradisismo, malgrado le precedenti esperienze, anche significative, abbiano dimostrato come il fenomeno di innalzamento, e nei secoli passati di abbassamento, avrebbe dovuto richiamare l’attenzione degli organi pubblici e del governo, trattandosi di un rischio di categoria C del codice di protezione della Protezione Civile”.
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