La Campania è una regione ricca di storia, arte e di Presìdi Slow Food. Il repertorio è davvero ampio e spazia dalle carni al pesce, dalle verdure ai legumi. Anche in Campania molte specie vegetali e animali rischiano l’estinzione a causa della standardizzazione delle pratiche agricole e dell’omologazione delle produzioni alimentari. I Presìdi Slow Food lavorano per proteggere e preservare queste varietà, garantendo che non vengano dimenticate nel progresso inarrestabile del mondo moderno. Scopriamo alcune di queste meraviglie.
Cos’è un Presidio Slow Food
I Presìdi Slow Food rappresentano un approccio innovativo alla produzione alimentare, focalizzato sulla salvaguardia delle tradizioni artigianali e sulla tutela di specie vegetali e animali in via d’estinzione.
Un Presidio Slow Food è un progetto che coinvolge agricoltori, produttori, chef e consumatori con l’obiettivo di preservare e valorizzare prodotti alimentari unici e di alta qualità, spesso legati a tradizioni locali millenarie. Questi prodotti, che possono essere formaggi, salumi, cereali, frutta, verdura, pesci e molti altri, vengono selezionati per le loro caratteristiche particolari e il loro legame con il territorio.
Uno degli aspetti fondamentali dei Presìdi Slow Food è la valorizzazione delle filiere corte, che riducono la distanza tra produttore e consumatore. Ciò non solo promuove una maggiore trasparenza nel processo produttivo, ma contribuisce anche a sostenere economicamente le comunità locali, mantenendo vive tradizioni e mestieri artigianali che altrimenti rischierebbero l’estinzione.
I Presìdi Slow Food della Campania
Nota per le sue grotte abitate fin dall’età della pietra, Pertosa lega il suo nome a una specialità quale i carciofo. Si caratterizza per il suo colore bianco, la forma tondeggiante e la dolcezza del sapore. Molto versatile in cucina, può essere consumato crudo e in diverse preparazioni.
Avete mai sentito nominare la papaccella napoletana? E’ un peperone dalle piccole dimensioni e la forma tondeggiante che si presta particolarmente per preparazioni sott’olio. E’ il cuore delle preparazioni salate nelle festività natalizie.
Parlando del Natale, sulle tavole napoletane non può mancare la frutta secca, il cosiddetto “spasso”, con le noci in bella vista. Le noci della penisola sorrentina sono un altro Presìdio molto apprezzato. La pezzatura di questo tipo di noce è media, il suo gheriglio è tenero e croccante e con un sapore delicato. La noce sembra essere presente nel territorio fin dalla preistoria.
Nel cuore del Cilento, un piccolo centro ha messo al centro della propria storia e della propria economia un legume molto pregiato. Parliamo di Cicerale e il legume è il cece. La sua coltivazione risalirebbe al Medioevo e sarebbe presente anche nello stemma del Comune.
Restiamo nel Cilento per gustare, anche se solo con il pensiero, un’altra specialità: il fusillo di Felitto. Il fusillo è una pasta lavorata a mano, una trafila lunga lavorata con l’ausilio di un ferro. E’ il piatto delle grandi occasioni come Natale e Pasqua.
Nelle zone più interne del Sannio, si coltiva una varietà di grano antico chiamato Saragolla. Dalla sua farina di colore giallo si ricava un pane tradizionale con lievito madre dal sapore unico.
In copertina foto di Marc Pascual da Pixabay