Con la pubblicazione avvenuta nella giornata di ieri dei primi tre bandi di gara sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, ha ufficialmente preso il via il progetto di risanamento ambientale e rivalorizzazione dei Regi Lagni, il reticolo di canali idrici, per lo più artificiali, i cui primi lavori risalvono al 1610, che attraversa tutta l’area nord della Campania passando per le province di Napoli, Caserta, Benevento e Avellino. Il progetto comporterà la modernizzazione e l’adeguamento dei cinque depuratori ex-Hydrogest che porteranno al disinquinamento ed alla riqualificazione non solo dell’area dei Regi Lagni, che copre circa 1000 chilometri quadrati della Campania, ma anche di tutta l’area litoranea a nord di Napoli.
Le gare d’appalto indette dalla Regione Campania, che saranno formalizzate entro la prossima settimana, prevedono anche la gestione e la manutenzione degli impianti per i prossimi cinque anni.
I depuratori in questione, che servono oltre 70 comuni campani, sono gli impianti di Acerra, Foce Regi Legni e Marcianise. A questi si aggiungeranno la prossima settimana anche gli impianti di Napoli Nord e Cuma. In totale, il progetto prevede uno stanziamento complessivo di 230 milioni di Euro.
Questi impianti, progettati e realizzati dalla Cassa del Mezzogiorno, erano stati assegnati a Hydrogest oltre sette anni fa ma, in breve tempo, sono finiti per diventare oggetto di un contenzioso civile tra la stessa azienda e la Regione Campania con tanto di tre anni di gestione commissariale che ha portato piccoli miglioramenti grazie ad una serie di interventi di manutenzione e ripristino finanziati, con 20 milioni di Euro, da fondi regionali che hanno portato, come ha evidenziato in sede di presentazione del progetto l’assessore all’ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, ad un contenimento dei costi di gestione e ad un incremento della quantità di fanghi trattati.
L’obiettivo principale di questo progetto, che rientra nell’elenco dei Grandi Progetti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale della Campania, è quello di dare un sensibile cambio di rotta rispetto al passato. Oltre agli interventi di manutenzione, verranno anche avviati processi di realizzazione di linee di denitrificazione,essiccatori per i fanghi e impianti di biogas per la produzione d’energia.
Il processo di recupero ambientale dell’area nord della Campania e di tutta la zona litoranea del partenopeo e del casertano non terminerà con questo progetto. Attualmente, infatti, vi sono circa 90 milioni di Euro stanziati dal Cipe per i lavori di rifacimento e potenzialmento del depuratore di Napoli Est, attualmente gestito da Termomeccanica, che per il momento può contare unicamente su di una linea chimico-fisica.
I lavori da fare per ripulire il litorale a nord di Napoli sono però enormi. Secondo il censimento del 2010, su cui si poggiano gli ultimi dati in materia, sono 1619 gli scarichi fecali o di altro tipo che confluiscono nel canale centrale dei Regi Lagni per poi raggiungere le acque costiere senza controllo alcuno.