Alfredo Mantovano traccia un primo bilancio dell’attività in Terra di Lavoro
L’azione di contrasto alla criminalità organizzata “senza precedenti” portata avanti dallo Stato nel casertano sta dando buoni frutti, con un calo di commissione dei reati registrato dai dati, ma “oltre alla repressione serve una svolta reale delle amministrazioni comunali nel meccanismo di assegnazione degli appalti e serve da parte di tutti coloro che hanno responsabilita’ educative una consapevolezza di cio’ che accade nel territorio, perche’ c’è un problema più ampio di emergenza educativa verso il quale non si può pensare sia sufficiente l’impegno di polizia e magistratura”. Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano traccia a Caserta, al termine di un vertice di coordinamento con magistrati, prefetti e forse dell’ordine, un primo bilancio dell’attività in Terra di Lavoro e cita papa Benedetto XVI per sottolineare il forte aumento della criminalità minorile nell’area e nel napoletano. Confrontando i dati rilevati tra il 23 ottobre e il 2 dicembre di questo anno con quelli dell’analogo periodo del 2007, nel casertano “c’è un calo più che sensibile degli indici di criminalita’ legato alle rapine, passate da 29 a 15, e dei furti, passati da 336 a 130 – illustra Mantovano – e nel napoletano nel periodo dal primo gennaio al 31 ottobre rispetto l’analogo dello scorso anno degli omicidi, che sono dimezzati, passando da 114 a 58”. Incrementate anche le misure di prevenzione patrimoniale nella provincia di Caserta, passate dalle 6 dell’ultimo trimestre 2007 alle 14 di quello attuale. Dal 23 ottobre al 2 dicembre 2008, poi, sono stati 514 gli arresti eseguiti e 784 le persone denunciate; 96.496 quelle identificate durante controlli, di cui circa la meta’ controllate al centro di elaborazione dati interforze e oltre 14mila quelle risultate con precedenti. Gli extracomunitari controllati sono stati 1.873, di cui 456 accompagnati d’ufficio e 109 gli espulsi. Sequestrati anche 1.933 chili di droga, 81 armi da fuoco e oltre duemila munizioni. “Le cifre – commenta il sottosegretario – indicano un orientamento che ha confermato l’impegno nella caccia ai latitanti, nei cui confronti il cerchio si stringe sempre più, e nei sequestri di beni alla camorra. Continua l’impegno per far rispettare tutte le regole, anche quelle che chiamano in causa l’immigrazione, sia per il rispetto della legge che la regola sia per la repressione dei crimini commessi da immigrati clandestini, in parallelo al prioritario intervento sulla criminalità organizzata”.