continuano i doppi appuntamenti con AstraDoc -Viaggio nel cinema del reale, la rassegna organizzata al Cinema Astra da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor. Anche questa settimana AstraDoc porta a Napoli due film in anteprima, uno sul passato e sulla memoria da tenere sempre viva, l’altro su un presente problematico che invita a riflettere sulla comunicazione e l’incontro tra le persone.
La serata prende il via con Pagine nascoste di Sabrina Varani (Italia 2017, 67′), presentato come evento speciale all’ultima edizione del Torino Film Festival. Il film è il secondo appuntamento napoletano de “Il mese del documentario”, una delle manifestazioni piùrappresentative dedicate alla diffusione del Cinema del Reale a cura di Doc/it, con il pubblico di 7 città italiane, tra cui quello dell’Astra, che assegnerà il Premio al Miglior Documentario. Interverranno in sala la regista e lo storico Guido D’Agostino, Presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea “Vera Lombardi”.
La sceneggiatrice e scrittrice Francesca Melandri (Eva dorme, Più alto del mare) sta effettuando le ricerche per la stesura del suo nuovo romanzo, Sangue giusto, ambientato tra Italia ed Etiopia durante il ventennio. Consapevole del fatto che il padre Franco ha militato nel partito fascista, per poi rivedere le sue convinzioni dopo la campagna di Russia, si imbatte in un suo articolo, di cui ignorava l’esistenza, in cui il genitore teorizza la superiorità della razza bianca su quella africana. La sua indagine si amplia quindi in un arco di cinque anni, spostandosi a cercare in Etiopia il segno violento che l’occupazione italiana e la guerra vi hanno lasciato – nella lingua, nelle famiglie miste, nel paesaggio, oltre che nei libri di storia – fino ai motivi per i quali il ricordo di quel periodo colonialista sia ancora visto con orgoglio da alcune realtà neofasciste nazionali e funga loro da appoggio teorico.
Circa 50 Sconosciuti si presentano ad un appuntamento al buio in una camera d’albergo dove, divisi in coppie, condividono per alcune ore la propria vita e le loro storie con una persona di cui non hanno mai sentito parlare o incontrato prima. Dall’esperimento emergono voci, atmosfere e modalità personalissime di partecipare alle vite altrui. Raccontando e raccontandosi, gli Sconosciuti dimostrano che non bisogna essere necessariamente amici, familiari o amanti per condividere la verità di un incontro.
“Camera 431” celebra la quotidianità della vita della gente comune. Rinunciando ad una storia di finzione rigorosa e strutturata, il film documentario si rivela lo strumento più idoneo perché la voce dei personaggi emerga come unico protagonista.