Lo stesso giorno della PreCop21 e a due settimane dall’inizio della conferenza sul clima di Parigi, l’azienda idrica ha lanciato il progetto CAP21 – impegni di sostenibilità, all’interno di un momento di riflessione che ha ottenuto il patrocinio del Ministero per l’Ambiente, di Regione Lombardia e della Città Metropolitana di Milano, ed è stato organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, con Ceep (la confederazione europea delle aziende dei servizi pubblici) e con Edizioni Ambiente. Moderato da Laura Bettini di Radio 24, ha ospitato gli interventi di Stefano Caserini e Gianni Silvestrini, tra i massimi esperti italiani di ambiente e cambiamenti climatici.
Ciò che emerge è che le ripercussioni sulla risorsa idrica sono significative. Ad oggi l’85% della popolazione mondiale vive in zone aride o semi aride e entro il 2050 è previsto l’aumento del 55% della domanda di acqua. Non solo, ma anche in Lombardia emergono i primi impatti con la riduzione progressiva della disponibilità di risorse idriche utili (superficiali e sotterranee) e dell’umidità del suolo, per incremento della variabilità climatica e per una maggiore frequenza e intensità di eventi climatici estremi, che hanno una frequenza oggi nove volte maggiore che in passato. Per queste ragioni Gruppo Cap ha promosso un workshop dedicato al Climate Change e ha scelto di impegnarsi con un ruolo attivo sul fronte di COP21, la conferenza intergovernativa sul clima che aprirà i battenti fra qualche giorno a Parigi.
“Chi come la nostra azienda, ha la sua mission nella gestione sostenibile dell’acqua, ha il dovere di essere in prima linea per rispondere alla sfida del clima che cambia – ha affermato Alessandro Russo, Presidente del Gruppo CAP -.Nasce da qui CAP 21, ovvero 21 impegni di sostenibilità, il programma che impegnerà Gruppo CAP da oggi per tutto il 2016 e nei prossimi anni, per rendere trasparenti e tangibili i risultati che ci proponiamo di raggiungere con il nostro Piano degli investimenti, 600 milioni di euro in 5 anni che avranno un forte impatto sull’ambiente. Sul fronte ad esempio della gestione delle cosiddette “bombe” d’acqua, in qualità di gestore del servizio idrico sosteniamo da tempo che siamo pronti ad occuparci delle acque meteoriche, la cui gestione oggi è parcellizzata fra troppi enti diversi. Lo sforzo sarà quello di trovare le soluzioni innovative capaci di permettere a queste acque di arrivare in falda o di essere recapitate ai corsi d’acqua naturali senza sovraccaricare il sistema fognario e dei depuratori, e dilazionandone la restituzione così da attenuare le piene fluviali e i connessi rischi di esondazione. “
Sette le grandi aree di intervento del programma CAP21: #Acquadabere, #Acquadarecuperare, #acquadavalorizzare, #Acquadacostruire, #Acquadarisparmiare, #Acquadainnovare e #Acquadasostenere, a testimonianza di un’attività intensa che spaziadall’impegno nella protezione della risorsa idrica (dallo studio del sottosuolo all’innovazione nelle tecnologie di monitoraggio e controllo della qualità), alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni avanzate per il trattamento dei reflui e per il recupero delle acque di scarico(dal riuso dei nutrienti alla trasformazione dei fanghi in risorse energetiche), fino alla promozione sul territorio dell’acqua del rubinetto e allo sforzo per la soluzione dei grandi temi ambientali: la mancata depurazione e il dissesto idrogeologico. Tutti nodi che le Nazioni Unite hanno messo al centro degli obiettivi di sostenibilità del post millennio in tema di risorse idriche.
Il prossimo traguardo a cui tutti guardano è COP 21, la XXI sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione sul clima, che si svolgerà a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015. Ci sono molte ragioni per ritenere che sarà un altro momento importante del negoziato sul clima.
Il testo in discussione all’inizio dalla COP 21 contiene ancora nodi da sciogliere, decisioni alternative che possono indebolire o rafforzare l’efficacia dell’accordo.