Il Medio Oriente e il Nord Africa, già noti per le loro temperature estreme e aride, stanno vivendo un cambiamento climatico accelerato. Secondo uno studio condotto dalla King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) e pubblicato sul Journal of Geophysical Research Atmospheres, queste regioni potrebbero raggiungere soglie critiche di riscaldamento due o tre decenni prima del resto del pianeta. Entro il 2100, alcune parti della Penisola Arabica potrebbero sperimentare un aumento della temperatura fino a 9 gradi Celsius.
Temperature record e rischio di inabitabilità in Medio Oriente e Nord Africa
La regione ha già temperature estive da record ed è vicina a superare i 2 gradi Celsius di riscaldamento medio rispetto alle temperature preindustriali. Questo incremento potrebbe rendere alcune aree inabitabili. “Quando parliamo dell’Accordo di Parigi, sottolineiamo la necessità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e di non superare i 2 gradi Celsius,” spiega Abdul Malik, climatologo presso la KAUST e autore principale dello studio. Tuttavia, in alcune parti del Medio Oriente e Nord Africa, il riscaldamento ha già oltrepassato queste soglie.
Un riscaldamento disomogeneo
Secondo Malik, il tasso di riscaldamento non è uniforme in tutta la regione. “Il riscaldamento può variare da 1,5 a 3,5 volte più velocemente della media globale,” afferma il climatologo. Questo significa che alcune aree stanno affrontando un riscaldamento molto più rapido rispetto ad altre, aumentando il rischio per le popolazioni locali e i loro ecosistemi.
Proiezioni per il futuro: uno scenario critico
La velocità del cambiamento implica che il Medio Oriente e il Nord Africa potrebbero raggiungere aumenti di 3-4 gradi Celsius quasi tre decenni prima rispetto al resto del mondo. Entro il 2100, la Penisola Arabica potrebbe riscaldarsi di 2,6 gradi Celsius in uno scenario di basse emissioni e fino a 7,6 gradi Celsius in uno scenario di alte emissioni.
Il problema dei deserti
Un fattore chiave di questo riscaldamento estremo è la scarsa capacità dei deserti di raffreddarsi attraverso l’evaporazione dell’umidità del suolo. A differenza delle regioni equatoriali umide, i deserti del Medio Oriente e Nord Africa non dispongono di questa funzione di raffreddamento naturale, rendendo la regione particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico.
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