AAA passaggio verso Marte cercasi. Un annuncio peculiare, quello diramato dalla NASA qualche giorno fa: l’agenzia spaziale americana è a caccia di aziende private che stiano pianificando una missione su Marte nel 2020, e che siano disponibili a ospitare a bordo delle loro navicelle strumenti scientifici o altri carichi.
Il primo nome che viene in mente è chiaramente SpaceX, la compagnia di Elon Musk che ha fatto della conquista di Martela sua bandiera. E con cui la NASA si è già dichiarata interessata a collaborare nelle missioni Red Dragon con destinazione pianeta rosso.
Adesso però l’agenzia americana punta ad ampliare il pool di candidati privati a cui attingere per raggiungere Marte, prima di tutto con una navicella unmanned. Da qui la call pubblica, tecnicamente chiamata request for information (RFI), che scadrà il prossimo 28 marzo.
“Portare avanti il nostro obiettivo di esplorazione umana dello spazio profondo – dichiara l’annuncio NASA che ha accompagnato la RFI – richiederà una significativa quantità di ricerca scientifica. Le opportunità di raccogliere dati legati a Marte sono state rare, e le crescenti potenzialità del settore privato hanno aperto per la NASA la possibilità di trarre vantaggio dalle operazioni commerciali per mandare carichi utili sulla superficie del pianeta rosso.”
Questi payload ospitati a bordo delle navicelle private avranno diversi obiettivi, primo tra tutti analizzare le caratteristiche del suolo marziano.
La NASA sta infatti considerano la possibilità di testare le tecnologie per lo sfruttamento di risorse in situ (ISRU), con lo scopo di generare acqua, ossigeno e metano per il combustibile: tutti elementi essenziali per future missioni umane.
Un traguardo che l’agenzia spaziale americana punta a raggiungere intorno al 2030: per questo aumentare la sinergia con il settore privato diventerà sempre più cruciale.
Restiamo dunque in attesa della lista dei candidati che risponderanno a questa call marziana, per conoscere i futuri protagonisti della ‘corsa’ al pianeta rosso.