(Adnkronos) – “La riforma istituzionale della Meloni è pericolosissima per il Paese e per la Meloni. Ma se la vuole fare, la facesse”. Così Carlo Calenda al forum Adnkronos. “I modelli istituzionali non li puoi inventare, li devi prendere da quelli che funzionano. La Germania funziona. Se noi pensiamo che un problema di primi ministri che perdono consenso può essere risolto blindandoli siamo sulla strada sbagliata.
Non possiamo andare a fondo tutti quanti con il presidente del Consiglio sbagliato. Prendiamo il sistema tedesco e cambiamo il bicameralismo, che è già morto”, ha spiegato il leader di Azione. E ancora sul presidenzialismo: “Come fa la Meloni a trovare una maggioranza in Parlamento? Noi non la votiamo, forse la vota Iv se cambia qualcosa ma non ci si avvicina neanche”.
“Il referendum elettorale è un suicidio. Fare le riforme con un governo che ha la minoranza del Paese, più l’autonomia. E si mette a fare questo giochino? Si farà male. Alla Meloni serve un argomento di campagna elettorale e vuole buttarla in caciara”, ha aggiunto il leader di Azione.
“La Schlein ha detto, dobbiamo vederci. Ma se i tempi sono quelli della Schlein la controproposta arriva dopo che è stato bocciato il referendum”, ha detto ancora Calenda sul suo appello per una controproposta di tutte le opposizioni sulle riforme istituzionali. Quanto al braccio di ferro in corso tra il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e i leader di Cgil e Uil che tra le mobilitazioni contro la manovra hanno proclamato uno sciopero generale dei trasporti per il 17 novembre che il ministro vorrebbe precettare: “Salvini sta solo facendo campagna elettorale. Non c’è altro ed è estremamente irresponsabile che si maneggino questioni tanto fondamentali e così importanti per fare spot elettorali che tra l’altro si trasformano spesso in un boomerang”.
“Da qui in poi noi ne vedremo altre: dall’Albania alla manovra fino alla riforma istituzionale perché le intemerate di Salvini sono tutte questioni che afferiscono alla campagna elettorale per le elezioni europee”, ribadisce avvertendo che come quest’atteggiamento proprio in termini elettorali non porti grandi frutti:” ne sono stato anche testimone diretto, quando tu comunichi troppo e realizzi poco alla fine ti sembra di maturare un consenso ma è un consenso molto scivoloso che poi la delusione arriva e la gente si arrabbia”, conclude.
“Stiamo discutendo da un mese di una proposta sulla Sanità su cui il Pd è più o meno d’accordo, il M5s non è completamente d’accordo ma siccome il Pd senza i 5 stelle non fa nulla questa roba è ferma”, ha affermato ancora Carlo Calenda al forum Adnkronos. Un emendamento comune in manovra sulla Sanità “io lo auspicherei. Ma non so che sta succedendo.
Abbiamo fatto 28 riunioni ma siamo sempre fermi al punto che il M5s ha una idea diversa e il Pd non può fare una cosa diversa. Il M5s è quello che detta la linea”, ha spiegato il leader di Azione. Il Pd è ostaggio del M5s? “Così mi sembra”, ha replicato.
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