Il caldo in Italia nella settimana di ferragosto rischia di toccare temperatura ben al di sopra dei quaranta gradi all’ombra e la situazione non è delle più simpatiche né delle più facili da affrontare per chi resta in città ma anche per chi va al mare o in montagna visto il larghissimo fronte degli incendi che si sta manifestando in queste ore nel nostro Paese e non solo.
Sì, perché il caldo non è solo fenomeno da meme sul web sulle avvertenze agli anziani a non uscire nelle ore calde e bere molta acqua ma un fenomeno che ha mille implicazioni diverse in un Paese come il nostro devastato dal dissesto idrogeologico e che si mantiene su un equilibrio davvero da filo del rasoio.
Chi di noi ascoltando i Tg o leggendo il giornale o spulciando sul web non si è mai imbattuto in quel mare di lamentele che sorgono da più parti sia che faccia caldo e si affaccia la siccità, sia che piova e si rischia costantemente l’esondazione di fiumi e torrenti che passano da fasi di secca a fasi di sovraccarico senza soluzione di continuità?
Il complesso di questa situazione ci deve far capire che quando si parla di allarme climatico non si sta parlando del sesso degli angeli e nemmeno di un argomento per élite annoiate all’ombra dell’ombrellone di turno facendo chiacchiere tanto per passare il tempo.
Caldo: instabilità climatica e non solo
L’instabilità climatica provocata dall’incuria dell’uomo e dal progresso economico che ha depauperato l’ambiente in maniera indiscriminata ora è solo il conto da pagare per quanto fatto finora alla Terra che sta solo cercando faticosamente un equilibrio che noi stessi le abbiamo sottratto pensando solo all’oggi e mai al domani.
Parlare del clima e delle temperature nella maniera folcloristica che ancora molti media adottano è quanto di più deleterio possa esserci e non fa che alimentare tutte quelle tesi complottistiche e negazioniste che arrivano fino al terrapiattismo.
E’ chiaro che ai più interessa come difendersi dal caldo in maniera contingente e cercare un modo per rendere questi giorni meno pesanti da trascorrere e con almeno una possibilità di non sciogliersi per il caldo estremo; ma forse proprio per questo bisognerebbe cercare di sensibilizzare di più sulla questione climatica un po’ tutti sfruttando proprio queste giornate di caldo estremo.
Caldo: proteggiamoci e proteggiamo il pianeta
Come dire, cercare di sfruttare ‘l’effetto dentista’. L’odontoiatra, da cui tutti rifuggono in tempo di normalità, è il medico miracoloso che si cerca come l’acqua non appena il dente comincia a far male e si farebbe di tutto perché il dolore possa scomparire presto. Il caldo estremo è senza dubbio il mal di denti del pianeta.
Proteggiamoci, assumiamo molta acqua, accendiamo i tanti agognati condizionatori (anche se ovviamente siamo il cane che si morde la coda) e cerchiamo luoghi freschi in orari giusti ma non dimentichiamo d’informarci e cominciare a mutare il nostro atteggiamento verso il Pianeta e la nostra vita.