(Adnkronos) – Un’eventuale Coppa del mondo di calcio del 2034 in Arabia Saudita sarebbe “peggiore” del torneo dello scorso anno in Qatar dal punto di vista dei diritti umani, ha affermato il direttore di Human Rights Watch Germania Wenzel Michalski, subito dopo l’annuncio del ritiro dell’Australia dalla candidatura.
Coppa del Mondo in Arabia?
La Fifa si è data un’agenda sui diritti umani in cui si afferma che i paesi ospitanti della Coppa del Mondo devono aderire ai diritti umani. E come sappiamo questo non è il caso dell’Arabia Saudita”, ha detto Michalski all’agenzia tedesca Dpa. Michalski ricorda che a Fifa ha l’obbligo di garantire che i diritti umani non vengano violati nei paesi che ospitano la Coppa del Mondo, cosa che “non è assolutamente concepibile in Arabia Saudita”.
Diritti “nulli”?
“Prendiamo solo la libertà di stampa, che secondo lo statuto della Fifa deve essere garantita -ha detto Michalski-. E lì non esiste. O la parità di diritti. O nessuna discriminazione contro le persone Lgbt, per esempio. O semplicemente il diritto alla libertà di espressione”. Dopo il ritiro australiano l’Arabia Saudita è, al netto di sorprese dell’ultima ora (il termine per le candidature scade il 30 novembre) l’unica candidata rimasta in campo. L’Australia, finora, non ha dato spiegazioni di dettaglio sui motivi della rinuncia: la locale Federcalcio ha rilasciato una dichiarazione affermando di aver “esplorato l’opportunità di un’offerta ma di aver deciso di non portarla avanti.
I fattori da considerare
“Dopo aver preso in considerazione tutti i fattori, siamo giunti alla conclusione di non farlo per la competizione del 2034 -si legge nella nota-. Football Australia ambisce a portare sempre più tornei importanti sulle nostre coste. Crediamo di essere in una posizione forte per ospitare la Coppa d’Asia femminile nel 2026 e poi accogliere le più grandi squadre del calcio mondiale per la Coppa del mondo per club Fifa 2029”. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)