Con un calo del 4% sono le botteghe alimentari a subire il taglio maggiore negli acquisti tra tutte le forme di distribuzione al dettaglio, alimentari e non, mentre al contrario a salvarsi dal segno negativo sono solo i discount alimentari con un aumento del 2,3%.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel mese di settembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che fa segnare complessivamente un calo dell’1,4% su base annuale spinto anche dal calo dello 0,2% nella grande distribuzione.
I dati
Il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani.
A condizionare l’andamento della spesa sono infatti sempre di più i nuovi modelli di consumo che favoriscono forme di vendita alternative, dagli acquisti in rete fino a quelli direttamente dal produttore ma anche i negozi specializzati.
A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata infatti la crescente presenza di mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.