Nonostante il guasto meccanico occorso nel 2013 al sistema di stabilizzazione che sembrava averlo condannato al pensionamento anticipato, il telescopio spaziale NASA Kepler non arresta la sua missione. Grazie ad un nuovo algoritmo, sviluppato da un team internazionale di ricercatori dell’Università di Harvard e del Centro Smithsonian, sono stati individuati 5 nuovi oggetti in orbita attorno ad HIP 41378, un astro molto brillante, lontano e piuttosto simile al Sole – con raggio e massa 1.4 e 1.15 volte la nostra stella.
Rielaborando in chiave matematica i dati che il satellite ha raccolto nel corso di 75 giorni di osservazioni sfruttando il metodo del transito che si basa sull’analisi delle variazioni di luminosità, è stata scoperta la remota cinquina di pianeti – uno della mole di Giove, uno grande quanto Nettuno con al seguito due corpi della stessa tipologia ma in formato ridotto e da un mini Saturno. Lo studio di corpi tanto distanti, di cui è possibile solo intuire la presenza, è difficile da compiere sulla base delle sole variazioni di luminosità registrate dalla stella madre, per via della lontananza e dell’assenza di un punto di riferimento, un oggetto in grado di fornire indizi sulla prospettiva.
Il guasto subito da Kepler inoltre ha reso instabili le misurazioni del telescopio, rischiando di compromettere i risultati della caccia e inducendo gli astronomi a scambiare stelle binarie per pianeti: l’algoritmo messo a punto dagli astronomi invece tiene alla larga i mondi impostori, dando il via ad una nuova stagione di ricerca in chiave matematica.