Nascosto sotto i ghiacci che ricoprono l’oceano di Europa, potrebbe trovarsi il cocktail di elementi necessari allo sviluppo della vita. Lo ha scoperto un team di ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA che ha messo a confronto il potenziale di Europa per la produzione di idrogeno e ossigeno, con quella della Terra, escludendo processi di attività idrotermale e vulcanica. Dallo studio è emerso che le quantità sarebbero paragonabili in scala: su entrambi , la produzione di ossigeno è di circa 10 volte superiore a quella di idrogeno.
A rilasciare idrogeno sarebbe l’interconnessione chimica dell’acqua con le rocce in un processo conosciuto come‘serpentinizzazione’ fondamentale per il rilascio di nuovi elementi tra i quali sono riscontrabili grandi quantità di idrogeno. Basandosi su modelli per la distribuzione di fratturesui fondali di Europa, simili a quelle sulla Terra, gli scienziati hanno riscostruito i meccanismi di raffreddamento del satellite che disperdono il calore di formazione generato miliardi di anni fa.
Altri composti fondamentali per la vita come l’ossigeno sarebbero invece dai movimenti dei ghiacci che permetterebbero agli elementi in superficie, esposti al potente flusso di radiazione gioviana, di finire negli oceani al di sotto di essi.
“Gli ossidanti provenienti dal ghiaccio sono come il polo positivo di una batteria, mentre le sostanze chimiche sul fondale, note come riducenti, sono il polo negativo – ha spiegato Kevin Hand del Jet Propulsion Laboratory – se la vita e i processi biologici completino il circuito o meno è parte di ciò che motiva la nostra esplorazione di Europa”.
L’assenza di attività idrotermale potrebbe rivelarsi – secondo il parere degli scienziati – un fattore positivo per il potenziale biologico della luna, dato che un’attività troppo intensa potrebbe rendere l’oceano inadatto ad ospitare forme di vita.
Europa è la quarta luna per dimensioni di Giove. Nel corso del suo processo di formazione è stata schiacciata e allungata a causa del potente campo gravitazionale del gigante del Sistema Solare. Questa cosiddetta marea gravitazionale ha fornito l’energia necessaria per la formazione di un oceano d’acqua liquida coperto da uno spesso strato di ghiaccio levigato, spazzato dalle radiazioni cosmiche. L’insieme di tutte queste caratteristiche rende il satellite mediceo un candidato promettente per ospitare forme di vita elementari e per essere oggetto nel prossimo futuro di missioni robotiche di esplorazione