E-mail, posta ricevuta, un’ennesima comunicazione urgente. Aprendo il messaggio salta fuori di tutto: una proposta di finanziamento, il prodotto definitivo per arrestare la perdita di capelli, quello per rilanciare la vostra vita sessuale, l’assicurazione della vostra auto, un paio di scarpe, un paio di amanti. Tutto uguale, messo sullo stesso piano. O meglio, nello stesso contenitore: quello dello spam.
Il termine spam indica posta elettronica non desiderata, non richiesta. Tra i motivi principali per i quali riceviamo questi messaggi c’è la pubblicità di prodotti, ma anche virus e trovate per infastidire.
Secondo gli ultimi dati pubblicati da SophosLabs, l’Italia è al quarto posto al mondo per volume di spam. In testa ci sono gli Usa, seguiti da Francia e Cina, e dato il numero di abitanti non sorprende il primato degli Stati Uniti. La nostra nazione, però, si affaccia per la prima volta nel 2014 anche in un’altra classifica, quella dello spam procapite. Qui l’Italia è al decimo posto, mentre al primo c’è la Bulgaria.
Come riceviamo messaggi di spam? Chi invia questo tipo di mail non sempre è consapevole di ciò. In passato, server molto grandi hanno inviato enormi volumi di mail indesiderate. Oggi molto lo fanno i pc degli utenti – spesso ignari – infettati da malware. Spesso, infatti, questi computer generano in automatico posta elettronica indesiderata per i nostri contatti in rubrica, che la ricevono. In altri casi, più pericolosi, i messaggi che riceviamo contengono link che possono farci rubare dati sensibili come username e password.
Alcuni siti (come questo) offrono consigli per ridurre al minimo il problema, ma risolverlo in maniera definitiva non è semplice. Questo sito riporta le tipologie di spam più diffuse nel mese di giugno a livello a globale. Per tenersi informati sul monitoraggio, nonché sul contrasto che si effettua quotidianamente, può risultare interessante dare uno sguardo a questa pagina di Google. Cliccate con tranquillità: questa volta non c’è pericolo.