Bussola strategica UE è una frase che da qualche giorno sta riempiendo le pagine dei giornali. Magari non quanto dovrebbe e nemmeno con la giusta qualità di approfondimento. Rischia di passare quasi come una cosa di ordinaria amministrazione ed invece è un cambiamento epocale nella storia europea.
Abbiamo scelto una modalità diretta per informarvi di cosa si tratta. Vi proporremo stralci del documento ufficiale che ha sancito la nascita di quello che non a torto viene definito già Esercito Europeo.
Unione Europea
L’ambiente di sicurezza ostile odierno ci impone di fare un salto di qualità in avanti e aumentare la nostra capacità e volontà di agire, rafforzare la nostra resilienza e investire di più e meglio nelle nostre capacità di difesa.
La bussola
Unione Europea
Il Consiglio ha formalmente approvato la bussola strategica, in un momento in cui assistiamo al ritorno della guerra in Europa. La bussola offre all’Unione europea un ambizioso piano d’azione per rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’UE entro il 2030.
Dunque, la decisione viene presa – a detto di quanto si legge in questo documento – sull’onda del conflitto russo ucraino cercando di portare a termine un progetto vecchio di decenni che s’incardina sulla presunta necessità per l’Europa di essere una realtà geografica, politica, economica e militare.
Un’ UE forte
Come potrete vedere, leggendo gli stralci che di seguito riportiamo, l’idea che si vuole affermare è quella dell’Europa forte che come concetto proprio non ci piace perché poi viene affermata attraverso l’adozione di una politica militaresca e guerrafondaia che ha trovato il suo apice nella fornitura di armi direttamente nel conflitto in atto.
Unione Europea
La forza dell’ Unione risiede nell’unità, nella solidarietà e nella determinazione. L’obiettivo della bussola strategica è rendere l’UE un fornitore di sicurezza più forte e più capace. L’UE deve essere in grado di proteggere i propri cittadini e di contribuire alla pace e alla sicurezza internazionali. Ciò è tanto più importante in un momento in cui la guerra è tornata in Europa.
L’Europa abdica al suo ruolo di soggetto terzo
E’ un Europa che guarda sempre meno alla pace e sempre più alla guerra quella che esce disegnata da questo provvedimento. Un’ UE che si preoccupa non più di unire ma di creare un potere coercitivo non basato più sulla libera e pacifica convivenza.
Qualcuno ha detto che l’Europa semplicemente si adegua e con questo passo si allinea alla costruzione di un’identità comune non più solo economica.
Non crediamo davvero che Altiero Spinelli e il documento di Ventotene avessero preconizzato questo
Unione Europea
Un’UE più forte e più capace in materia di sicurezza e difesa contribuirà positivamente alla sicurezza globale e transatlantica ed è complementare alla NATO, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri.
Agire
Per essere in grado di agire rapidamente e con fermezza ogni volta che scoppia una crisi, con i partner, se possibile e da soli quando necessario, l’UE deve:
- – istituire una forte capacità di dispiegamento rapido dell’UE fino a 5000 soldati per diversi tipi di crisi
- – essere pronta a schierare 200 esperti di missione PSDC completamente attrezzati entro 30 giorni, anche in ambienti complessi
- – condurre regolari esercitazioni dal vivo a terra e in mare
- – migliorare la mobilità militare
- – rafforzare le missioni e le operazioni civili e militari della PSDC (politica di difesa e di sicurezza comune) dell’UE promuovendo un processo decisionale rapido e più flessibile, agendo in modo più solido e garantendo una maggiore solidarietà finanziaria
- – sfruttare appieno lo Strumento europeo per la pace per sostenere i partner
Sicurezza
Al fine di rafforzare la sua capacità di anticipare, scoraggiare e rispondere alle minacce e alle sfide attuali e in rapida ascesa e salvaguardare gli interessi dell’UE in materia di sicurezza, deve anche:
- – potenziare le sue capacità di analisi dell’intelligence
- – sviluppare Hybrid Toolbox e Response Team riunendo diversi strumenti per rilevare e rispondere a un’ampia gamma di minacce ibride
- – mettere a punto ulteriormente il pacchetto di strumenti diplomatici informatici e istituire una politica di ciberdifesa dell’UE per essere meglio preparati e rispondere agli attacchi informatici
- – sviluppare un Toolbox per la manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere
- – sviluppare una strategia spaziale dell’UE per la sicurezza e la difesa
- – rafforzare il ruolo dell’UE quale attore della sicurezza marittima
Investire
Gli Stati membri si sono impegnati a migliorare sostanzialmente le loro spese per la difesa per soddisfare l’ ambizione collettiva di ridurre le carenze critiche di capacità militari e civili e rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea per:
- – scambio di obiettivi nazionali sull’aumento e il miglioramento della spesa per la difesa per soddisfare le nostre esigenze di sicurezza
- – fornire ulteriori incentivi agli stati membri affinché si impegnino nello sviluppo collaborativo delle capacità e investano congiuntamente in abilitatori strategici e capacità di prossima generazione per operare a terra, in mare, in aria, nel dominio cibernetico e nello spazio esterno
- – promuovere l’innovazione tecnologica della difesa per colmare le lacune strategiche e ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali
Socio
Unione Europea
Al fine di affrontare le minacce e le sfide comuni, l’UE andrà rafforzare la cooperazione con partner strategici quali la NATO, l’ONU e i partner regionali, tra cui l’OSCE, l’UA e l’ASEAN. Sviluppare partenariati bilaterali più personalizzati con paesi che la pensano allo stesso modo e partner strategici, come Stati Uniti, Canada, Norvegia, Regno Unito, Giappone e altri.
Questo conflitto ci restituirà, comunque, un’ Europa che non sarà più la stessa di prima. Incattivita e meno incline alla trattativa. La guerra è un concetto che una volta accettato corrompe nel profondo. Si pensi solo a tutti gli aggiustamenti che in sede europea si stanno approntando per fare fronte alle ricadute economiche delle sanzioni inflitte alla Russia.
La ricerca di tutte le terre possibili per aumentare le colture. L’affannosa ricerca di nuove fonti di energia possibili addirittura pensando di ripristinare il carbone da cui ci si apprestava ad uscire. Per sfuggire alla dipendenza dal gas russo l’idea di trivellare i mari più a fondo.
E’ un Europa che si sta auto-divorando per la paura di essere divorata in una spirale autodistruttiva. La leggerezza con cui si parla di armi, armamenti ed armarsi è davvero agghiacciante con questo conflitto in atto. Morte e distruzione, evidentemente, non servono a riflettere ma solo ad approntare nuovi piani per profitti e business di morte.