Si soffre ma si vince. L’Italia batte, al debutto nell’europeo francese, il Belgio per due a zero. A Lione va in scena una partita molto bella dove l’Italia nonostante abbia sofferto la velocità dei belgi ha comunque tenuto testa ad Hazard e compagni portando a casa tre punti fondamentali per l’accesso agli ottavi di finale. Il Belgio attacca a pieno organico ma gli azzurri sono più concreti. Infatti, con un lancio da oltre quaranta metri di Bonucci è Giaccherini a prendere il pallone e metterlo dentro (condito da un clamoroso errore della difesa belga sul giocatore del Bologna) per l’uno a zero che porta le due squadre al riposo. Nella ripresa, Hazard prova a rimettere la partita sul binario giusto insieme al neo entrato Mertens ma complice un Lukaku davvero non in giornata (clamorosa l’occasione da rete sbagliata dal centravanti che manda al lato un pallone facile facile) ma soprattutto una difesa italiana impeccabile rendono vani i loro sforzi. Mentre il Belgio si lancia all’attacco, in difesa rimane il solo Courtois a proteggere la porta. Il portiere del Chelsea salva più volte il risultato (prima su colpo di testa di Pellé poi levando da sotto l’incrocio il tiro di Immobile) ma non può nulla sul definitivo due a zero firmato Graziano Pellé che deve solo finalizzare il contropiede partito da Immobile e proseguito da Candreva. Finisce due a zero per gli azzurri che hanno sfoggiato una prova più che convincente. Non i più forti ma sicuramente i più coriacei. Il Belgio, invece, nonostante la bella partita dimostra ancora troppe lacune dal punto di vista del gioco di squadra. Troppe individualità e poca coesione di gruppo. Non si può vincere tutto solo con le azioni personali.
Zlatan quando vuole fa male. Quello è il problema della Svezia. Se Zlatan non è in giornata, questa nazionale non gira. Lo si è visto a Parigi contro l’Irlanda. Nessun tiro nello specchio della porta per gli svedesi che nonostante tutto strappano un pareggio che male non fa. Gli irlandesi meritavano molto di più e sono molto più pericolosi passando in vantaggio all’ora di gioco con Hoolahan che gira al volo di destro. La Svezia non è pervenuta e Zlatan è isolato ma con un lampio di genio propizia il pari. Azione personale dell’attaccante svedese dall’lato dell’area di rigore mette in mezzo la palla con l’irlandese Clarrk che va nel panico e la mette nella porta sbagliata. Finisce uno a uno e per la Svezia è meglio così mentre per l’Irlanda l’esordio è ottimo.
Tanto possesso palla ma pochi tiri in porta. Questa la sinossi della partita tra Spagna e Repubblica Ceca. Cambio generazionale tra i pali. Dopo più di 150 partite, Iker Casillas lascia la porta a De Gea. Il gioco della Spagna è il solito ma va sbattere contro il muro della difesa ceca che si sgretola sul più bello. Mancano meno di cinque minuti alla fine dell’incontro è Iniesta crea un’assist magico e perfetto per Pique che spizza in area di rigore mettendo la palla in rete per la vittoria dei campioni uscenti. Buona la prova delle due nazionali. Spagna crea ma concretizza poco però vince contro una Repubblica Ceca che non attacca ma difende con tutte le proprie forze.